Progettato nel 1963 dall'architetto Luigi Vietti, l’Hotel Pitrizza, sulle colline della Costa Smeralda, è un rifugio discreto di fronte al Mediterraneo. Che oggi riapre con tante novità.
L’Hotel Pitrizza in Sardegna: un tributo al Mediterraneo
Chi approda in Costa Smeralda sa che verrà accolto da una Sardegna dai colori magici. Il verde che si sposa alla perfezione con il granito tipico gallurese, le spiagge dorate lungo tutto il litorale, le acque dalle inconfondibili sfumature delle pietre preziose (smeraldo in primis, appunto). E poi, ci sono gli hotel, che vedi e non vedi, perché mimetizzati nell’ambiente circostante. Quelli progettati dai grandi architetti “dell’epoca Smeralda”, capaci di unire privacy, eleganza, cura per i dettagli, tradizione, territorio e servizi cinque stelle. È qui, sulle dolci colline che degradano verso il mare, a soli 5 km dall’esclusivo borgo di Porto Cervo, che sorge l’Hotel Pitrizza, un sobrio rifugio, ben nascosto e protetto sulle rive del Mediterraneo. Lo storico hotel, che prende il nome proprio dal colore unico delle sue acque trasparenti simili a gemme, fu disegnato dal celebre architetto Luigi Vietti all’inizio degli anni Sessanta, agli albori della Costa Smeralda immaginata e voluta dal principe Karim Aga Khan. Fu proprio lui a far perfino istituire il prestigioso Comitato di Architettura, incaricato di redigere i rigorosi piani di sviluppo e di assicurare un costante controllo architettonico dell’area. Erano i primi passi nel mondo della sostenibilità.
Oggi il “Pitrizza”, come lo chiamano i clienti abituali che lo scelgono da sempre, è ancora il luogo d’elezione per chi vuole vivere lo splendore della destinazione rimanendo in una posizione appartata, godendosi la splendida spiaggia privata nel silenzio del mattino o nelle nuance dégradé di un imbrunire indimenticabile.
Un omaggio al Mediterraneo
L’Hotel Pitrizza in Sardegna, in un angolo nascosto della Costa Smeralda, è un vero e proprio rifugio d’elite dal grande valore architettonico. Una progettazione più che mai attuale, che dagli anni ’60 ad oggi mantiene un’allure dal fascino eterno. Quando Vietti lo disegnò, con i suoi ampi volumi e le sue forme curve, pensò a un edificio capace di fondersi con la bellezza naturale dell’isola. Inizialmente influenzato dal razionalismo italiano e dal linguaggio funzionalista del movimento moderno internazionale, l’architetto si è poi dedicato alla costruzione di ville prestigiose progettate in armonia con l’ambiente circostante. E si vede perfettamente questo cambio di rotta nella costruzione del Pitrizza, dove ha mescolato il suo approccio modernista all’architettura abbandonando il vocabolario minimalista. Per l’hotel, scelse tecniche e materiali locali come il granito, la terracotta e i legni scuri usati per strutturare ed enfatizzare i volumi. Ha intervallato la collina con giardini e ville con terrazze sul tetto piantumate, integrandole con il paesaggio. Così, i grandi volumi che ha immaginato danno vita a un edificio elegante, le cui curve giocano con il rilievo del terreno. Anche il design degli interni è ispirato allo stile mediterraneo, con piastrelle in ceramica colorate e mobili realizzati da artigiani del posto. E ancora: i legni e i pergolati, le pareti imbiancate, i ricami, le lavorazioni in ferro battuto. Il risultato è un gioiello incastonato nel selvaggio arcipelago della Maddalena, dove ogni elemento è “con vista”, su questo tratto di mare iconico.
Il regno del dolce far niente
Il volto discreto della Costa Smeralda sta tutto qui: in un luogo capace di garantire il relax, il dolce fa niente, quella “noia necessaria” tipica delle vacanze estive, la possibilità di godersi una colazione vista mare, una cena a piedi nudi nell’acqua, una partita a tennis in un campo panoramico, una serata in terrazza ascoltando solo il canto delle cicale. Qui all’Hotel Pitrizza i tasselli per un soggiorno romantico e rigenerante ci sono tutti: a partire dall’esclusiva spiaggia di sabbia bianca, accessibile in barca, la piscina di acqua salata scolpita da rocce di granito, il miniclub, i campi da tennis e da paddle, la spa e il ristorante, e le 65 camere e suite tutte con vista sul mare che si aprono all'orizzonte, tra cui 16 ville indipendenti con piscina privata, sono gli elementi principali dell’Hotel, che con le sue numerose aperture verso l’esterno e le viste panoramiche sull'orizzonte, riesce a garantire l'intimità di ciascuno dei residenti. Pitrizza è un’oasi incontaminata di semplice e generosa raffinatezza, progettato nel rispetto della cultura sarda, in uno stile autenticamente in dialogo con il territorio e con il mare, elegante e confortevole. L’Hotel si appresta a una nuova sfida: nel 2026, infatti, intraprenderà una nuova metamorfosi, diventando Cheval Blanc Pitrizza, con il Gruppo LVMH.
La giornata perfetta
In un mondo ideale, la giornata perfetta immaginata dall’Hotel Pitrizza inizierebbe con una colazione vista mare. Poi, i ritmi sarebbero - più o meno - questi: un match sui campi da tennis e padel (aprono dalle 8 del mattino fino a tarda sera), seguito da un massaggio sciogli-muscoli nel centro benessere. Poi giù in spiaggia, per un tuffo nelle acque-gioiello, una nuotata rigenerante e un pranzo leggero (da provare il menu Dolce Vita con spuntini). Nel pomeriggio un giro in moto d'acqua, windsurf, seabob o kayak, non prima di aver lasciato i bambini al Pitrizza Kids’ Club. La sera, l’aperitivo sulla terrazza del Bar Pitrizza, per poi cenare al The Grill Restaurant, assaporando piatti con ingredienti freschi e locali della cucina autentica, ricca di sapori mediterranei. È forse questa la felicità dall’alba al tramonto?
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