Come farsi notare senza essere presenti? Angelina Jolie sicuramente ne sa qualcosa. Sebbene l’attrice non abbia partecipato (fisicamente) alla 96esima edizione degli Academy Awards, lei c’era, eccome. Non solo è stata omaggiata dall’attrice Sydney Sweeney riproponendo l’iconico abito di Marc Bower indossato da Angie agli Oscar del 2004, ma addirittura ha debuttato sul red carpet più ambito dell’anno con una sua creazione in veste di designer. Nella quale, ormai è chiaro, sembra stare perfettamente a suo agio.
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Così, dall’emblematico stanziamento nello storico Hub creativo di Basquiat, passando per i marciapiedi dell’East Village, l’eclettica superstar sparge il verbo del savoir-faire e della sostenibilità by Atelier Jolie, il suo fresco marchio di moda lanciato lo scorso anno, fino al gotha di Hollywood.
A inaugurarlo sul tappeto rosso è la raggiante scrittrice e artista Suleika Jaouad, protagonista del film-documentario American Symphony insieme al marito, il musicista Jon Batiste, sfoggiando un soave abito a trapezio in 100% seta riciclata e tinto nella nuance champagne. Per un effetto dal bagliore liquefatto semplicemente raffinatissimo.
Ma non è tutto. Ispirandosi alla verve artistica di Suleika e al ruolo della musica nel film presentato alla cerimonia, Jolie chiama a collaborare l’artista americano Chaz Guest, sublimando la mise con un’illustrazione che ritrae Batiste mentre dirige un’orchestra, dipinta ad inchiostro secondo l’antica tecnica giapponese sumi-e.
«Come tutti i progetti dell'atelier, l'obiettivo è quello di rendere personale l'abbigliamento e di essere audaci e creativi insieme�� afferma l'inarrestabile Angelina Jolie. Che con questo look da Oscar sottoscrive a gamba tesa la mission del suo brand e irradia da dietro le quinte la sua presenza tra le file del fashion business. Lasciandoci nella suspense della prossima mossa …