Chi è Lorenzo Musetti: la compagna, il figlio, il rovescio a una mano

Davanti alla regina Camilla l'azzurro ha battuto Taylor Fritz e guadagnato un posto in semifinale a Wimbledon, come era successo solo a Pietrangeli, Berrettini e Sinner. A guardarlo la compagna Veronica e ad accompagnarlo a Londra anche il piccolo Ludovico
Lorenzo Musetti
Lorenzo MusettiANDREJ ISAKOVIC/Getty Images

L'Italia sembra avere un tennista da tirare fuori dal cilindro a ogni torneo. Quest'anno ha portato sempre almeno un giocatore o una giocatrice o due nel caso del doppio in una semifinale di un torneo dello Slam e anche oltre vista la vittoria di Sinner in Australia e la finale a Parigi di Jasmine Paolini, oltre a tutti i piazzamenti del doppio. L'uomo di giornata per la semifinale a Wimbledon è Lorenzo Musetti che ha battuto al quinto set l'americano Taylor Fritz (3-6, 7-6, 6-2, 3-6, 6-1), davanti a sua maestà la regina Camilla, e si troverà di fronte Novak Djokovic in semifinale venerdì 12 luglio. Per il tennista carrarino è la prima semifinale Slam in carriera in una stagione in cui però ha giocato due finali sull'erba che sembra diventata sua grande amica.

Instagram content

This content can also be viewed on the site it originates from.

«Non ho ancora realizzato quello che ho fatto. Grazie al pubblico e a tutti i tifosi italiani che erano qui a sostenermi» ha detto al termine dell'incontro. «Non avevo mai giocato su questo campo, questo stadio meraviglioso, ed è stato un onore. Io e Taylor abbiamo giocato una partita fantastica, sono davvero felicissimo per la mia prima semifinale qui. Mi sono tenuto il meglio per il quinto set. Non ho iniziato benissimo, lui comandava il gioco con il servizio, poi ho avuto una bella reazione nel secondo set e da lì ho cambiato il mio atteggiamento. È quello che ha fatto la
differenza, mi auguro ora che venerdì avrò ancora qualcosa da dire».

Instagram content

This content can also be viewed on the site it originates from.

Da anni, nonostante sia giovanissimo, classe 2002, è considerato il più talentuoso dei tennisti azzurri, l'unico a fare il rovescio a una mano, che ricorda un'altra epoca del tennis. Ha imparato quel tennis giocando con papà, che lavora nel settore del marmo, nello scantinato della nonna e da anni, dal 2010, il suo coach è Simone Tartarini. Una cosa a cui rinuncia difficilmente è la cucina della già nominata nonna Maria, anche se conosce il sacrificio. Dalla provincia di Carrara la mamma Sabrina, impiegata, lo portava in Liguria, a La Spezia, ad allenarsi quando si è visto che il talento c'era. Talento puro espresso già da ragazzo: a 16 anni ha vinto gli Australian Open Juniores e ha giocato la finale degli Us Open di categoria.

Al Tirreno ha raccontato Tartarini: «Siamo cresciuti tutti e due insieme. Sin dagli 8 anni, Lorenzo disponeva di una manualità tecnica eccellente. È stato bravo a non patire, come accaduto invece ad altri, il passaggio dalle competizioni giovanili al tennis dei grandi. Fuori dal campo, condividiamo la passione per la musica di qualità: dai Rolling Stones, passando per Lucio Battisti, Mina, i Deep Purple fino a Ligabue».

«Il dizionario è l’unico posto dove la parola “successo” viene prima di “sudore”», è una sua frase che ricorda un'insegnante. Nel 2021 la maturità al liceo linguistico. Proprio negli anni seguiti al diploma ha faticato di più a mostrare il suo valore in campo: mai è mancata la classe, qualche volta la continuità, il carattere, la capacità di non abbattersi se il colpo non era perfetto. Certamente è stata una svolta la vittoria della Coppa Davis con l'Italia, ma soprattutto lo è stata la paternità.

Instagram content

This content can also be viewed on the site it originates from.

A Londra è accompagnato dalla compagna Veronica Confalonieri e dal piccolo Ludovico, nato il 15 marzo di questo 2024. Lei racconta Musetti come «un ragazzo sensibilissimo, con un cuore immenso». Una sensibilità matura con la paternità. «All’inizio la gravidanza è stata una notizia destabilizzante per entrambi: di un bimbo si parlava, ma è arrivato all’improvviso, non ce lo aspettavamo così presto. Per quanto scioccati, non abbiamo mai esitato. Mai pensato a fare scelte diverse dall’averlo. Finalmente Lorenzo si è responsabilizzato, l’ho visto davvero cambiare marcia. Si è sentito in dovere di diventare grande per nostro figlio e ci sta riuscendo. Sono felice», ha detto al Corriere della Sera. A Bologna, nel girone di Davis, lo scorso settembre, Musetti ha detto a tutta la squadra del bambino in arrivo e questo lo avrebbe in qualche modo sbloccato.