Conversations with friends: dopo Normal People, Sally Rooney colpisce ancora

Arriva su RaiPlay la nuova miniserie ispirata a un romanzo della scrittrice di best-seller irlandese, con al centro un quadrangolo di sesso e amicizia da non perdere
Conversations with friends dopo Normal People Sally Rooney colpisce ancora
Enda Bowe/ Element Pictures

Era improbabile che Conversations with Friends, l'adattamento del primo romanzo di Sally Rooney disponibile in Italia su RaiPlay, potesse ripetere il successo di Normal People, una miniserie esplosa grazie alla confezione elegantissima di una storia d'amore tra un ragazzo e una ragazza che sembrano sempre lì lì per avvicinarsi salvo poi fare un passo indietro, eppure l'«effetto Rooney», come lo chiama qualcuno, ha colpito anche stavolta. Nonostante l'intreccio sia più complicato e più oscuro di quello di Normal People, Conversations with Friends è riuscito a restituire con dramma e verità lo spinoso quadrangolo di sesso e amicizia tra due migliori amici ed ex amanti e una coppia sposata più grande che Rooney ha rappresentato con grande arguzia nel suo romanzo e che il regista Lenny Abrahamson e la sceneggiatrice Alice Birch sono riusciti a rendere giustizia sullo schermo. La chiave di volta di queste miniserie è, infatti, una rappresentazione minimalista che elimina tutti i dialoghi superflui lasciando che la psicologia e la complicatezza dei personaggi vengano svelate tramite piccoli gesti e piccole espressioni.

La voce onniscente della scrittrice viene, infatti, sostituita da quadri estremamente naturalistici come l'invio di messaggi dal proprio telefono che, tuttavia, rendono ugualmente complicato per lo spettatore comprendere fino in fondo cosa pensino i personaggi, che in certi momenti appaiono quasi imperscrutabili. Così come nel libro, anche la miniserie adotta come punto di vista quello di Frances (Alison Oliver), una studentessa universitaria di 21 anni che si esibisce con la sua amica Bobbi (Sasha Lane) in un monologo teatrale che attira subito l'attenzione della trentenne Melissa (Jemina Kirke), saggista altamente sofisticata. Da questa pseudo-amicizia Frances inizia a sentire fin dal primo istante una forte attrazione per Nick (Joe Alwyn), il marito di Melissa, buttandosi a capofitto in questa caccia a un uomo che apparentemente non può avere ma che la fa sentire viva come non mai. Come Marianne di Normal People, Frances è una tipica protagonista rooneyana: intellettuale, magra, sicura di sé, distaccata e taciturna quando è costretta a verbalizzare i suoi sentimenti. Inutile dire che Nick finirà presto col cedere, concedendo in favore di camera diverse scene di sesso nascoste agli occhi di Bobbi e, soprattutto, di Melissa.

Enda Bowe/ Element Pictures

Nel corso dei suoi dodici episodi da mezz'ora l'uno, Conversations with Friends mette in scena la solitudine e l'irrequietezza di un gruppo di persone che non riescono a staccarsi dal telefono e che sembrano avere dei problemi a formulare le parole, preferendo che sia il loro pragmatismo a parlare per loro. Nonostante questo, i personaggi sembrano sempre sospesi tra il giusto e lo sbagliato, quasi incapaci di comprendere fino in fondo da che parte stiano. Dal primo all'ultimo istante, sembra che il brivido dell'intimità e, soprattutto, l'euforia della segretezza siano la spinta propulsiva che permette loro di agire, portandoli all'interno di una matassa dove disperazione e confusione si fondono in maniera inestricabile. Conversations with Friends non ha l'intimità di Normal People, ma l'atmosfera rarefatta del cielo d'Irlanda, insieme con l'incontro di quattro esseri umani dolcemente complicati che cercano un modo di funzionare insieme, sembrano una cifra stilistica riconoscibilissima dell'universo di Rooney, e questo è innegabile.

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