«Così ho organizzato il matrimonio di Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser»: l'intervista e le foto esclusive

Abbiamo incontrato la wedding planner delle nozze Rodriguez - Moser. Dal momento più emozionante della cerimonia ai balli fino a notte fonda
Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser
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Il 30 giugno 2024, Cecilia Rodriguez e Ignazio Moser hanno finalmente detto «Sì» durante una cerimonia ricca di lacrime, commozione e felicità. Un matrimonio atteso, e non solo per i vip presenti, ma anche per una coppia che è nata davanti agli occhi di tutti e che con tutti ha voluto condividere i momenti più intimi. Compreso l'aver intrapreso un percorso di terapia di coppia per superare gli ostacoli che, loro come tanti, hanno trovato sul loro percorso. Le colline toscane. La Tenuta Artimino, patrimonio dell'Unesco. I paggetti e le damigelle che incantano tutti. Il vento che fa volteggiare il velo della sposa. Una vera e propria cerimonia da favola, senza alcun intoppo. E il merito di Isabella Fiore, Event e Wedding Planner che ha organizzato il matrimonio della coppia in soli cinque mesi. L'abbiamo intervistata

Come ha conosciuto Cecilia e Ignazio?
«Io e Cecilia ci conosciamo da anni, per via di collaborazioni lavorative passate. E, nonostante io sia decisamente poco social, è stata proprio lei a cercarmi su Instagram per chiedermi di aiutarla nell'organizzazione del matrimonio. Erano ormai due anni che aveva ricevuto la proposta, ma era ancora tutto da organizzare».

Cecilia Rodriguez

La loro coppia è nata sotto i riflettori e condividono molto del loro percorso sui social. Ma che coppia sono in realtà?
«Loro sono così come si vedono e come tutti li conoscono. Cecilia è sudamericana: senza filtro e spontanea. Mentre Ignazio, da buon trentino, è la parte più pragmatica della coppia. È infatti stato lui, in alcuni momenti decisivi, a telefonarmi e a prendere in mano la situazione per riuscire a organizzare il tutto. Cosa che poi abbiamo fatto in pochissimi mesi».

Un'organizzazione a tempo di record. Come è andata?
«È andato tutto per il meglio. Si sono affidati in tutto e per tutto anche perché, con il loro lavoro sono spesso in viaggio e difficilmente raggiungibili. Il loro desiderio era di sposarsi in Toscana. E quando hanno visto la tenuta Artimino, a gennaio in una splendida giornata di sole, è stato amore a prima vista. Lì c'era tutto quello che volevano loro: le colline, i vigneti, gli ulivi. Una location curata, ma semplice ed essenziale. Proprio come Cecilia».

Una ricerca di semplicità che si è vista anche nella scelta dell'abito di Cecilia
«Esatto. Per lei era tutto all'insegna del less is more. Ha voluto tutto il più semplice possibile: pulito, non volgare, non pacchiano. E in questo ho rivisto molto di lei: una persona stupenda, sincera e generosa».

Ovviamente come in tutti i matrimoni, ci saranno state anche delle richieste. Può svelarci quali?
«Devo dire che le richieste non sono state molte. Cecilia, anche qui, ha preferito dare spazio alla semplicità scegliendo fiori bianchi, piccoli e delicati. La location, come detto prima, doveva essere in Toscana ma la cosa più importante è che ci fosse la possibilità di fare festa fino a tarda notte».

E così è andata?
«Sì, e la cosa divertente è che a pochi giorni dalla cerimonia hanno iniziato a mandarmi canzoni sudamericane e reggaeton, sotto suggerimento dei parenti argentini di Cecilia. Brani che non potevano proprio mancare sulla pista da ballo e che ho prontamente inoltrato al deejay».

Parlando di musica: ci sono stati momenti dove i brani sono stati fondamenti. Chi li ha scelti?
Nonostante mi sia vista più volte con Cecilia, per prendere diverse decisioni, Ignazio è stato fondamentale nella scelta della musica. Ad esempio è stato lui a scegliere Moon River per l'ingresso di Cecilia».

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Ben duecento invitati, tra personaggi famosi e non: è filato tutto liscio?
«Sì, assolutamente; né gli sposi né gli invitati hanno avuto richieste particolari, tutto è venuto naturale. Compresa l'esibizione di Tony Effe. Cecilia, in realtà, avrebbe desiderato una cosa più intima, mentre Ignazio, fino all'ultimo, ha voluto invitare molte persone. Il suo desiderio era quello di avere una grande festa dove divertirsi. Cosa che hanno fatto tutti, vivendo a pieno la cerimonia, il ricevimento e tutti i momenti».

Un matrimonio ricco di commozione da parte di sposi e di invitati. Vale la stessa cosa per chi era dietro le quinte?
«Assolutamente sì. A me è successo durante le prove dei musicisti, prima quando hanno eseguito Tema d'amore di Morricone, il brano scelto per l'ingresso dei paggetti e delle damigelle tra cui c'erano Luna Marì e Santiago, e poi quando ho sentito Moon River»

Paggetti e damigelle che hanno quasi rischiato di rubare la scena agli sposi…
«Vero. Luna, che non ha ancora tre anni, è stata bravissima e ha seguito alla lettera le parole di Santiago, per il quale ha un'amore smisurato. Ma Cecilia ci ha tenuto particolarmente a renderli partecipi, anche durante la preparazione ha aiutato i più piccoli a vestirsi, a farli sentire coinvolti e mai in disparte. Una dimostrazione del suo spirito materno».

La famiglia Moser

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