Mark Cavendish e la specialissima bici Wilier per battere il record impossibile del Tour de France

La Grande Boucle parte per la prima volta dall’Italia e il britannico tenta l’impresa di superare il mitologico Eddy Merckx diventando il più vittorioso di sempre
Mark Cavendish e la specialissima bici Wilier per battere il record impossibile del Tour de France

Da Palazzo Vecchio al Ponte delle Grazie e poi su fino al Piazzale Michelangelo che domina Firenze. Il 27 giugno, 176 partecipanti del Tour de France 2024 hanno sfilato tra le vie storiche, accolti da migliaia di tifosi e altrettanti turisti curiosi, per arrampicarsi fino al suggestivo balcone panoramico sulla città. L’appuntamento era la tradizionale presentazione ufficiale delle squadre, due giorni prima della storica prima partenza della Grande Boucle dall’Italia. Nel gruppone variopinto di corridori pedalava una leggenda vivente che risponde al nome di Mark Cavendish, con una bici personalizzata apposta per lui da uno dei brand più iconici delle due ruote, Wilier Triestina.

Sir Mark Cavendish ha 39 anni, viene dall’Isola di Man ed capitano dell’Astana Qazaqstan Team: affronterà questo Tour de France 2024 in sella alla Wilier Filante SLR con una livrea speciale che rende omaggio a una delle carriere più luminose della storia recente. La missione del britannico per il 111esimo Tour de France, l’ultimo prima di ritirarsi, è un’impresa di estrema difficoltà, ma può diventare la classica ciliegina su una sontuosa torta. Può infatti diventare il corridore ad aver vinto più tappe nella storia visto che attualmente condivide il primo posto a 34 successi assieme al mitologico Eddy Merckx dal Belgio, detto Il Cannibale, considerato il più forte ciclista di tutti i tempi. Cavendish annovera uno dei palmares più pesanti del circuito, con anche 17 frazioni al Giro d'Italia, 3 alla Vuelta di Spagna, un Campionato del Mondo e una Milano Sanremo. Certo, non è più dominante come lo scorso decennio e dovrà vedersela con avversari molto giovani e arrembanti, che partono da sicuri favoriti, ma dalla sua ha tre solide certezze: la famiglia che lo accompagna, un team che lo coccola e una bici perfetta per un fuoriclasse come lui. Lo abbiamo incontrato al termine della conferenza stampa dell’Astana Qazaqstan Team, per una chiacchierata che si è concentrata sul Cavendish più privato.

«Che spettacolo qui, mamma mia», aveva affermato in italiano Mark sul palco della presentazione, spostando lo sguardo prima sul panorama di Firenze e poi sulla folla in festa ad applaudirlo. “Ho vissuto molti anni della mia carriera qui, vivevo a Quarrata a pochi km da Firenze, e conosco perfettamente queste strade», ci ha raccontato. «Durante la presentazione, quando ho preso in mano il microfono e la gente ha urlato il mio nome, mi sono venuti i brividi. Ero così emozionato che ho dovuto concentrarmi per cercare di esprimermi al meglio in italiano, è stato incredibile e i tifosi sono sempre fantastici con me». Lo chiamano Missile di Man oppure Cannonball: Mark è uno dei corridori più amati in Italia, perché proprio in Toscana era di stanza da giovanissimo, a imparare il mestiere: non gli è servito molto tempo per diventare uno dei velocisti più forti di sempre, dominando la scena sin dal 2007. I velocisti sono i corridori con la muscolatura più esplosiva rispetto per esempio agli scalatori che danzano leggeri in salita: atleti come Cavendish possono raggiungere velocità altissime per pochi secondi (anche ben oltre i 70 km/h) nei folli e pericolosissimi arrivi a gruppo compatto: ci vuole la giusta dose di follia e un’abilità di guida fuori dal comune.

Cavendish si è fatto le ossa su pista, ottenendo anche un oro olimpico nell’inseguimento a Rio 2016. Nonostante inevitabili periodi di difficoltà e cadute che hanno costellato la sua longeva carriera, è riuscito a rimanere competitivo con avversari anche di 15 anni più giovani. Merito del talento cristallino e di una bici eccezionale come la Wilier Filante SLR, che per il Tour si presenta in una colorazione inedita. Il carro posteriore rimane nero profondo, come nel modello standard, ma il fronte si accende di colori significativi e rappresentativi delle maglie indossate in carriera dall'atleta: ci sono il giallo intenso della classifica generale il verde della classifica a punti del Tour de France e le sfumature dell'iride per ricordare i Mondiali vinti nel 2011 a Copenhagen. L’idea è nata dopo una visita alla sede di Wilier Triestina lo scorso marzo.

«Mi sento davvero onorato per questo omaggio di un marchio storico come Wilier Triestina. Ho cercato di pensare a qualcosa che riassumesse 20 anni di carriera e ho dato un'idea al team che è riuscito a mettere insieme eleganza e gusto classico, in perfetto Italian style. Il risultato finale va oltre alla semplice bicicletta, perché la Filante SLR con questa livrea è una vera e propria opera d’arte». La bici realizzata da Wilier per Mark non è solo pura estetica, ma conta su tanta tecnologia frutto di anni di ricerca e sviluppo, per abbinare la giusta leggerezza alla necessaria solidità e sicurezza. Ci si rende conto dell’evoluzione vertiginosa delle due ruote guardando la foto della prima vittoria di Cavendish al Tour, nel 2008, con tanto di cavi esposti all’aria e freni vecchio stile a ganascia. Il britannico ha vissuto appieno tutte le innovazioni. «È stato davvero pazzesco quanto le bici si siano evolute negli ultimi 10 anni: si parla di un mezzo all'apparenza così semplice, sono due ruote, un po’ di tubi e una catena, eppure si è lavorato in modo incredibile sui materiali, sull'aerodinamica e sui componenti per spingere al massimo le prestazioni. Sono felice di avere a mio fianco Wilier Triestina, un brand al top per spingere l'evoluzione nella giusta direzione».