Il ticket d'ingresso a Venezia: come funziona e a cosa serve (se serve)

Dal 25 aprile, durante i ponti e nei weekend estivi, per accedere a Venezia sarà obbligatoria la prenotazione con versamento di 5 € di contributo. Non mancano le criticità, ma se fosse l'unico sistema possibile al momento?
ticket ingresso venezia
Kirk Fisher

Lo hanno commentato tutti: Veneziani residenti e non, politici, cittadini e anche chi a Venezia non ci mette piede mai. Ne hanno parlato prima che esistesse, ora che c'è e ora che (già) stanno parlando di cambiarlo. Il ticket d'ingresso a Venezia (in realtà si chiama contributo d'accesso, perché è a tutti gli effetti un tributo) di cui si parla dal 2019, da metà gennaio 2024 è diventato realtà. La piattaforma è online, in italiano e in inglese, e dà la possibilità di pagare il contributo di 5 € - per ora, ma il Sindaco ha avanzato la possibilità di alzarlo - in alcune giornate cosiddette «calde», come quelle dei ponti di primavera o i weekend estivi (o di richiedere l'esenzione).

Ticket d'ingresso a Venezia: come funziona

La prima cosa su cui fare chiarezza è questa: non bisogna pagare per accedere a Venezia sempre, ma solo in quelle giornate che vengono ritenute a rischio affluenza record. «Nella stagione estiva - ci dice l'assessore al turismo, Simone Venturini - gli accessi giornalieri sono circa 20 mila al giorno, quando diventano 40 o 50 mila inizia a essere problematico». Con accessi giornalieri si intendono quelli di turisti che arrivano alla mattina e ripartono in serata, senza fermarsi a dormire. Ed è proprio a loro che si rivolge questo tributo di 5 euro: a chi non pernotta in città.

Collegandosi all’indirizzo si può fare richiesta per ricevere il QR Code da esibire in caso di controlli. Il titolo attesterà il pagamento del contributo o la condizione di esclusione/esenzione e andrà sempre conservato. Non sono previste riduzioni, né ci saranno maggiorazioni del contributo di accesso in nessun caso. Il contributo è richiesto solo a chi accede alla città antica e non alle isole minori (quindi non a chi si limita a visitare Murano, Burano, Lido, Pellestrina e le altre isole della laguna).

View of gondola tourist traffic on a narrow canal in Venice, Italy.Patrick Donovan

Come funziona il contributo d'accesso a Venezia

Seguiamo la vicenda da tempo, negli anni abbiamo sentito diverse persone, oltre all'assessore anche i presidenti di associazioni cittadine, perché tante sono state le critiche a questo sistema. Tra quelle più frequenti quella di richiedere denaro per entrare in città.

Secondo Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage, la soluzione è il numero chiuso. Mentre per Jane da Mosto, è assurdo far pagare un ingresso per una città che non viene adeguatamente gestita, né per i residenti né per i turisti.

Perché, insomma, non richiedere ai turisti solo la prenotazione (senza pagare)? Abbiamo rivolto la domanda all'assessore al turismo Simone Venturini: «È una critica condivisibile, ma senza contributo d'accesso (è un tributo locale che lo Stato ci ha autorizzato a chiedere) non potremmo richiedere la prenotazione. È una questione di carattere legislativo. Quello che è importante di questo sistema che, ci teniamo a dire con estrema umiltà, è una sperimentazione, è che ci darà informazioni in tempo reale, anzi in anticipo, sulle presenze in città e questo permetterà di rendere il sistema sempre più efficace in futuro».

Signs prohibiting to sit down on stairs of Rialto bridge in Venice with clumsy English translationRobert Ray

Quando sarà attivo il ticket d'ingresso?

La prenotazione obbligatoria per accedere in città sulla piattaforma dedicata riguarderà 29 giornate nel 2024. Si inizierà con un blocco unico dal 25 aprile al 5 maggio, per poi proseguire nei sabato e domenica di maggio (11 e 12, 18 e 19, 25 e 26), giugno (8 e 9, 15 e 16, 22 e 23, 29 e 30) e luglio (6 e 7, 13 e 14). Il contributo è dovuto per la fascia oraria dalle ore 8.30 alle ore 16 e non verrà applicato per l’accesso alle isole (nemmeno Burano, Murano, Lido e Pellestrina).

Chi dovrà pagare il contributo di accesso?

Il contributo è chiesto a tutte le persone sopra i 14 anni che entreranno a Venezia che non soggiorneranno in un hotel nel Comune di Venezia. Ci sono ovviamente delle esenzioni, che sono da richiedere attraverso la stessa piattaforma da cui si prenota l'accesso. In particolare sono esenti dal contributo i residenti di Venezia e di tutta la regione Veneto i lavoratori e gli studenti (ai quali verrà concessa un'esenzione annuale), i bambini fino a 14 anni, le persone di nuclei familiari che pagano l'Imu al Comune di Venezia e anche le persone che possono dimostrare di essere ospiti di persone residenti in città (per le quali l'esenzione sarà invece limitata al tempo di permanenza in città e non annuale). Non dovrà pagare anche chi partecipa a competizioni sportive, forze dell'ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al 3° grado di residenti nelle aree in cui vale il Contributo di accesso.

Come avverranno i controlli?

Il Comune di Venezia sta mettendo in campo diverse soluzioni per controllare e facilitare la gestione del sistema. In questa fase iniziale, ci spiega l'assessore, ci saranno dei punti informativi dove le persone che non erano a conoscenza dell'obbligo di prenotazione, potranno richiederlo e pagare al momento dell'ingresso in città.

«Non ci saranno controlli di massa né installeremo tornelli. Quello che faremo saranno dei controlli a campione nelle 3 aree principali di ingresso in città: la ferrovia, piazzale Roma e gli approdi di piazza San Marco. Le forze dell'ordine saranno interpellate solo nei casi in cui ci saranno resistenze da parte delle persone o altre situazioni critiche». Abbiamo chiesto in che percentuale verranno fatti dei controlli, ma non abbiamo avuto risposta.

Perché non stabilire il numero chiuso?

Tante cose sono ancora da chiarire e alcune speriamo si risolveranno nel momento in cui il sistema prenderà avvio. La più evidente è: perché non mettere un tetto agli accessi prenotabili dato che l'urgenza principale è proprio quella di limitare numericamente l'ingresso in città?

Va apprezzato comunque il tentativo concreto di porre rimedio a una situazione diventata ormai da anni drammatica e che fa parte di un gruppo di azioni che il Comune sta mettendo in atto, come limitare i gruppi a 25 persone, l'obbligo a usare gli auricolari per le visite guidate per gruppi sopra le 10 persone e il divieto di utilizzo di microfoni e megafoni. Ancora in stallo, invece, è la legge sugli affitti brevi. La giunta comunale di Venezia è «in attesa di vedere se lo Stato promulgherà un decreto ad hoc, se non ci saranno provvedimenti all'orizzonte, riporteremo sul tavolo la nostra proposta».