In equilibrio su un filo, sospeso sullo Stretto di Messina: le immagini dell’impresa di Jaan Roose
Era il 1840 quando Ferdinando II di Borbone, per primo, pensò fattivamente alla costruzione di un ponte che unisse le due coste. Tanto da interpellare architetti ed ingegneri, ma l’idea fu poi accantonata perché giudicata troppo costosa. Di progetti, nel corso degli ultimi due secoli, se ne sono succeduti parecchi, fino a quello degli anni Ottanta, aggiornato recentemente, ma che per adesso resta fermo e crea dibattito. Insomma, nessuno prima di Jaan Roose aveva mai attraversato a piedi lo Stretto di Messina.
E non potendo usufruire di un ponte, ha deciso di farlo su una fettuccia larga appena 19 millimetri - in gergo tecnico slackline - realizzata in Dyneema, una fibra sintetica di polietilene ad altissima resistenza, impossibile da spezzare L’atleta estone classe ’92 - tra i massimi esperti sul pianeta in questa disciplina - ha quindi camminato in equilibrio per 3640 metri, sospeso ad oltre 200 metri sopra il livello del mare, dalla Calabria alla Sicilia, più precisamente dal pilone di Santa Trada a quello di Torre Faro.
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Una sfida sportiva senza precedenti, progettata dal Team Red Bull, che sarebbe coincisa anche con il più lungo esercizio di equilibrio mai coperto da un essere umano. L’iscrizione nei Guinness World Record, però, è sfumata a causa di una caduta ad appena 80 metri dal traguardo, dove il vento e la stanchezza si sono fatti sentire: era andato liscio per 2 ore e 52 due minuti, superando il marker della più lunga camminata su un filo della storia, ma appunto l’errore prima dell’arrivo ha invalidato il suo primato.
Ad ogni modo, Jaan non si è perso d’animo e con le ultime forze è tornato in piedi sul cavo, ultimando l’impresa in meno di tre ore e scatenando la festa della folla che lo seguiva dalla spiaggia. «Sono soddisfatto così», ha detto alla fine della prova, allontanando l’ipotesi di un tentativo bis già nei prossimi giorni. Pur senza record validato, infatti, ha comunque completato il percorso, segnando - anche simbolicamente - una data storica per lo Stretto di Messina. Unendo le due sponde, un sogno di secoli.