Cover Story, il film-evento sulla storia di Vanity Fair

Il docufilm su 20 anni di storia di giornalismo, di costume, di spettacolo e di cultura, che va alla ricerca dell'«ingrediente segreto» del giornale
Simone Marchetti alla première di Cover Story il film di Vanity Fair
Simone Marchetti alla première di Cover Story, il film di Vanity Fair.CHIARA MIRELLI

La platea di spettatori al teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano.

CHIARA MIRELLI

Cover Story è un viaggio nel mondo di Vanity Fair, tra i personaggi, i diritti e le battaglie, l'immagine, gli eventi e le nuove generazioni. È un racconto di impressioni e piccole testimonianze, flash e viaggi che restituiscono bene il senso del movimento, del caos creativo e della complessità di questo giornale. C'è Kasia Smutniak che, in una scena toccante del film, ricorda la copertina in cui portò un fotografo e la giornalista Tamara Ferrari in Tibet per la fondazione della sua scuola dedicata a Pietro Taricone: nel momento in cui poggia la prima pietra per terra, il cielo si oscura e manda giù una nevicata improvvisa. «Era Pietro, lo sai?», le dice la giornalista. Vanity è anche questo: un compagno di viaggio delle vite delle celebrity, un narratore dei punti di svolta. C'è Monica Bellucci che rivede i momenti fondamentali della sua, di vita, nelle copertine del giornale: tra tutti, la nascita di Deva e quella foto in cui si vede la mano della bambina sul suo viso. Tiziano Ferro che affidò a Vanity il racconto del suo coming out. Pierfrancesco Favino, dai primi passi alla celebrità massiccia di oggi. Gianna Nannini e la foto di lei incinta con la maglietta con scritto «God is a Woman», che a Vanity deve anche un provino per Basic Instinct 2: Sharon Stone, sul set di un nostro shooting con la condirettrice Cristina Lucchini, rimase colpita e la chiamò per un'audizione. E poi tanti altri, così tanti che a nominarli tutti staremmo qua fino a domani.

Elisabetta Dessy e Aldo Silvestroni sul red carpet della première di Cover Story, il film di Vanity Fair.

CHIARA MIRELLI

Francesca Rocca e Giovanni Masiero sul red carpet della première di Cover Story, il film di Vanity Fair.

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Gli ultimi anni, sotto la direzione di Simone Marchetti, sono un altro punto di svolta: «Hai trasformato Vanity in un giornale attivista», è la sintesi della vicedirettrice Antonella Bussi. La campagna per il ddl Zan, contro la violenza sulle donne, a favore della diversità e dell'inclusione, i numeri contro il razzismo, e di recente quello diretto da Michela Murgia, pochi mesi prima di morire, quello sulla famiglia queer. Si sta in bilico sul pianto quando sullo schermo compaiono le scene di Marchetti e della redazione con Michela Murgia: le riunioni in zoom, l'intervista, le confessioni personali e la sua battaglia per i diritti delle famiglie non tradizionali, lei che porta una copia di Vanity al Papa. «Siete coraggiosi», dice Michela commossa in una delle ultime scene del film. Il cui bilancio lo fa Simone Marchetti prima dei titoli d'apertura: «Rifarei questo film? No. Era da fare? Sì. È la cosa che senti sempre quando fai qualcosa che ti appassiona e può cambiare il mondo. Abbiamo raccontato storie che raccontano e ispirano il cambiamento. Perché c'è bisogno di sognare».

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Il film è reso possibile grazie al main partner Škoda, che è a fianco di Vanity Fair nella celebrazione dei 20 anni del giornale e nel festival Vanity Fair Stories. Con Vanity Fair, Škoda ha in comune l'importanza di vivere appieno ogni chilometro spinti dalla curiosità e dalla voglia di cambiamento.

Si ringrazia anche Swatch, che per i 20 anni di Vanity Fair ha coinvolto quattro artisti - Flora Rabitti, Eileen Akbaraly, Artsi Ifrach e Antoni Tudisco - che hanno interpretato i valori alla base delle scelte di Vanity Fair e Swatch, dando vita a quattro opere che sono diventati orologi in edizione speciale.

Il cocktail prima e dopo la première del film è stato offerto da Campari e Santa Margherita Vini.

Valentino Beauty ha omaggiato gli ospiti con un gift speciale: la fragranza Born in Rome.

Scopri, nelle foto sotto, tutte le celebrity presenti alla première di Cover Story, il film di Vanity Fair.