Shelley Duvall

Shelley Duvall, dall'incontro con Robert Altman al conflitto con Kubrick: i suoi film in 17 foto

©20thCentFox/Courtesy Everett Collection

Si è spenta a 75 anni l'attrice che tutti ricordano soprattutto nel capolavoro horror Shining ma che merita di essere ricordata anche per altri ruoli

Gang, 1974

Courtesy Everett Collection

Da Woody Allen ai conflitti con Stanley Kubrick

Prima del già citato Tre donne, si accorge di lei anche Woody Allen che la arruola nel suo capolavoro Io e Annie (1977, con protagonista Diane Keaton). La sua interpretazione - in gran parte tagliata in fase di montaggio- lascia una grande impressione in chi guarda il film nei panni di Pam, una giornalista di Rolling Stone che pronuncia battute aspre e ironiche. Poi nel 1979, convocata dall'intellettualmente gigantesco Stanley Kubrick, prende parte al film che la rese celebre in tutto il mondo: Shining. Eppure fu proprio questa pellicola a segnarla nel profondo, mettendo a dura prova la sua tenuta mentale: “Kubrick mi ha fatto piangere 12 ore al giorno per settimane - confidò alla rivista People nel 1981 - Non darei mai così tanto per un ruolo. Se vuoi far soffrire la gente e chiamarla arte, fai pure, ma senza di me”.

Shelley Duvall in Shining, 1980

Sunset Boulevard/Getty Images

Gli ultimi film prima di volare via libera

Una volta fuggita dall'Overlook Hotel, Shelley Duvall recitò ancora (la settima e ultima volta) per Altman in Popeye - Braccio di Ferro (1980, lei è Olivia, la moglie del protagonista, interpretato da Robin Williams) e poi per Terry Gilliam nella commedia nera I banditi del tempo (1981). Subito dopo le sue apparizioni sul grande schermo negli anni successivi caleranno bruscamente, anche se vanno ricordate le sue prove con grandi registi come Tim Burton (Frankenweenie, 1984), Steven Soderbergh (Torbide ossessioni, 1995) e Jane Campion (Ritratto di signora, 1996). Del 2023 è invece la sua ultima apparizione, in The Forest Hills di Scott Goldberg.

Ricordarla solo per la pellicola di Kubrick sarebbe un errore, una “prigione” dentro la quale lei, anche e soprattutto ora che non c'è più, non merita di essere relegata. Il ricordo di Shelley invece deve volare libero, come recita il toccante messaggio pubblicato sull'Hollywood Reporter dal suo compagno Dan Gilroy, (regista e sceneggiatore) per annunciarne la morte: “La mia cara, dolce, meravigliosa compagna di vita e amica ci ha lasciato. Lei, che ultimamente soffriva troppo, ora è libera. Vola via, bella Shelley”.

Per celebrarla abbiamo realizzato questa gallery con le sue foto cinematografiche più belle..

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