Sostantivo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il sostantivo (o nome) è la parte variabile del discorso che indica una persona, un luogo, una cosa o, più in generale, qualsiasi entità animata, inanimata o immaginata.

Si parla di "sostantivo" in base all'idea che i nomi sarebbero provvisti di una propria sostanza, cioè un referente extralinguistico di cui possiamo parlare, sia esso concreto (automobile) o astratto (amore). I nomi, insieme ai verbi, sono elementi primari di una lingua e costituiscono il pilastro su cui la frase si costruisce.

Che cos'è il nome e quali funzioni svolge

[modifica | modifica wikitesto]

Il nome (dal latino nomen = "denominazione") o sostantivo (dal latino substantivum = substantia = "sostanza, ciò che esiste") è quella parte variabile del discorso che serve a indicare persone, animali, cose, idee, concetti, stati d'animo, azioni e fatti. In una parola tutto ciò che esiste nella realtà o che possiamo immaginare. I nomi svolgono due funzioni estremamente importanti:

  1. Permettono di indicare tutti gli aspetti della realtà
  2. sono, insieme ai verbi, i pilastri su cui la frase viene costruita.

Analisi linguistica

[modifica | modifica wikitesto]

Analizzati in base alle loro caratteristiche semantiche, morfologiche e in base alla formazione di nuove parole (neologismi).

Nomi comuni e nomi propri

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Nome comune (linguistica) e Nome proprio.

I nomi comuni indicano persone, animali, cose, luoghi, in modo generico come appartenenti a una classe; il nome libro può indicare uno qualsiasi dei possibili libri esistenti, se non viene a esso aggiunto qualche maggiore elemento di identificazione:

  • il mio libro
  • il libro di matematica che ho lasciato sul tavolo

I nomi propri, invece, sono nomi o cognomi di persone, appellativi geografici, storici, letterari, culturali e sociali; indicano non ciò che è generico ma ciò che è individuale, non la classe ma l'elemento singolo, e questa singolarità viene evidenziata tramite l'uso della lettera maiuscola:

  • Parigi
  • Puglia

Nomi concreti e nomi astratti

[modifica | modifica wikitesto]

I nomi concreti sono quei nomi che si utilizzano per indicare elementi tangibili come:

  • ragazza, sedia, profumo, superficie, fragola, casa, albero, ospedale...

I nomi astratti sono quei nomi che esprimono elementi intangibili come:

  • bontà, bellezza, male, paura, fede, giustizia...

Nomi individuali e nomi collettivi

[modifica | modifica wikitesto]

Il nome individuale designa un'entità singola che può essere una persona, un animale, una cosa o un concetto, indicandola con il nome proprio o con il nome comune della classe a cui questo appartiene. Questa categoria comprende la maggior parte dei nomi:

  • Luisa, donna, lupo, tazza, virtù...

Per indicare una pluralità di individui, questi nomi devono essere usati al plurale.

Il nome collettivo, invece, pur essendo al singolare designa gruppi o insiemi di persone (folla), cose (fogliame) o animali (mandria). Quando il nome collettivo è in funzione di soggetto, il verbo di solito va al singolare; si potrebbe considerare corretto l'uso del plurale nel solo caso in cui il nome collettivo sia seguito da un complemento di specificazione:

  • Uno stormo di uccelli volava/volavano nel cielo.

Nomi numerabili e nomi non numerabili

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Nome numerabile e Nome massa.

Si dicono numerabili le cose che si possono contare, perché esistono in un numero praticamente infinito:

  • un libro, dieci libri...

Si dicono non numerabili (o nomi massa) i nomi che indicano quantità indistinte di una certa sostanza (acqua, miele...); questa quantità indistinta infatti non può essere contata: in genere non possiamo dire un'acqua, due acque, ecc. I nomi non numerabili richiedono, per indicare una quantità, l'articolo partitivo o una locuzione:

  • Maria ha chiesto del sale
  • Maria ha chiesto un po' di sale

Spesso, sono presenti entrambe le accezioni in uno stesso nome:

  • Prendo del caffè (non numerabile)
  • Prendo due caffè (numerabile)

Nomi difettivi

[modifica | modifica wikitesto]

Si dicono nomi difettivi quei sostantivi usati solo al singolare o solo al plurale.[1]

Ad esempio, hanno solo la forma singolare:

  • nomi di mesi o festività: aprile, maggio, Pasqua
  • nomi di malattie: la varicella, l'Alzheimer, la peste
  • elementi chimici o metalli: l'idrogeno, l'uranio, il rame
  • nomi di alimenti: l'orzo, il latte, il grano
  • nomi astratti: la pazienza, la costanza, il coraggio
  • nomi collettivi: il fogliame, la prole
  • nomi di elementi unici: il sud, l'occidente, l'equatore
  • nomi di sensazioni fisiche: la sete, la fame, il sonno

Esempi di nomi difettivi solo plurali sono:

  • nomi che indicano una pluralità di cose: le congratulazioni, le nozze, le ferie
  • nomi che indicano due elementi che stanno insieme: le bretelle, i pantaloni, le forbici.

Nomi sovrabbondanti

[modifica | modifica wikitesto]

I nomi sovrabbondanti sono quelli che presentano:

  • due singolari e un plurale (per esempio) singolari arma / arme, plurale armi; singolari nocchiero / nocchiere plurale nocchieri; singolari scudiero / scudiere, plurale scudieri; singolari presepe / presepio plurale presepi)
  • un singolare e due plurali (per es. singolare braccio, plurale bracci / braccia; singolare corno, plurali corni / corna; singolare filo , plurali fili / fila)
  • due singolari e due plurali (per es. singolari orecchio / orecchia, plurali orecchi / orecchie)[1]

La seconda categoria è molto importante perché le due forme del plurale hanno spesso un significato diverso: le due forme non sono interscambiabili in tutti i contesti. In genere una delle due viene utilizzata maggiormente per indicare un oggetto concreto, l'altra viene prediletta per il senso figurato (per es. i gesti / le gesta).

Quasi tutti i nomi di questo tipo derivano da sostantivi neutri della seconda declinazione latina. Per una lista completa vedi anche Plurali irregolari.

Nomi invariabili

[modifica | modifica wikitesto]

Si dicono invariabili o indeclinabili i sostantivi che mantengono la stessa desinenza sia al singolare sia al plurale (modificano soltanto l'articolo che li precede).[1]

  • Ecco alcuni esempi:
I nomi che terminano con la vocale accentata
Singolare Plurale
età età
caffè caffè
città città
virtù virtù
I nomi che terminano con la vocale "i"
Singolare Plurale
analisi analisi
brindisi brindisi
crisi crisi
ipotesi ipotesi
metropoli metropoli
oasi oasi
sintesi sintesi
tesi tesi
Alcuni nomi maschili che terminano con la vocale "a"
Singolare Plurale
boia boia
cinema cinema
cobra cobra
gorilla gorilla
vaglia vaglia
Alcuni nomi femminili che terminano con la vocale "o"
Singolare Plurale
auto auto
dinamo dinamo
foto foto
radio radio
Alcuni nomi che terminano con il dittongo "ie"[2]
Singolare Plurale
serie serie
specie specie
Le parole di origine straniera e i nomi che terminano con consonante
Singolare Plurale
autobus autobus
bar bar
bazar bazar
film film
gas gas
goal goal
sport sport
Alcuni nomi composti da una sola sillaba
Singolare Plurale
gru gru
re re
sci sci
  1. ^ a b c Nomi invariabili, difettivi, sovrabbondanti, su robweb.altervista.org. URL consultato il 30 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2013).
  2. ^ Esistono comunque delle eccezioni. Ad esempio il plurale di moglie è mogli. Quindi, per evitare errori, è sempre buona norma controllare sul vocabolario.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàThesaurus BNCF 4057 · LCCN (ENsh85056309 · GND (DE4058333-8 · J9U (ENHE987007536008805171 · NDL (ENJA00576461
  Portale Linguistica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di linguistica