Vanity Fair Stories 2023, Sangiovanni e i Tlon, alla ricerca di un'umanità più umana

Il cantante e i due filosofi Maura Gancitano e Andrea Colamedici, dal palco del Teatro Lirico di Milano: «La psicoterapia dovrebbe essere più accessibile»
Vanity Fair Stories 2023 Sangiovanni e i Tlon alla ricerca di un'umanità più umana

È stato il cantante Sangiovanni a volere accanto Maura Gancitano e Andrea Colamedici, i creatori dell'hub culturale Tlon, per il suo intervento al Vanity Fair Stories. Voleva parlare di Filosofia, di Psicologia, aveva voglia di capire sé e il mondo, e sappiamo che loro, editorialisti del nostro giornale da anni, sanno dispensare saggezza: «Non si sopravvive nella società della performance. Dobbiamo uscire dall'idea di dover costantemente dimostrare di essere di successo, di essere all'altezza, viviamo in una società perennemente ansiosa», dice Andrea Colamedici, «Non riusciamo a distinguere la differenza tra felicità e contentezza: felicità viene dal greco fio che significa fruttuoso, fecondo, ci vuole tempo per essere felici. Contentezza viene da continere, essere sazi, pieni. Noi siamo stimolati a essere contenti, ma abbiamo dimenticato come si fa a essere felici. Per proteggersi, bisogna generare la giusta distanza, giocare e fallire: si potrebbe cominciare a uscire fuori con due calzini diversi».

Meglio essere più clementi, più empatici, verso gli altri e verso se stessi.

Ognuno poi mette in atto le proprie strategie per far fronte alle difficoltà che questo tempo ci impone: Sangiovanni si aiuta giocando a calcio o alla Playstation; Andrea Colamedici, per detendersi, fa un gioco con i suoi bimbi, salutando le persone che non conosce dall'auto, mentre Maura Gancitano si distrae con borse, skin routine e libri.

«Anche se purtroppo sarebbe importante saper chiedere aiuto», dice Sangiovanni, «Non è facile, ci vuole tanto coraggio e secondo me andare in terapia è davvero molto importante. Purtroppo, però, a livello sistematico, in Italia, è difficile andare dallo psicoterapeuta: pagare 200 euro per 45 minuti di terapia non è una cosa che tutti possono permettersi. Vorrei che fosse più facile, che fosse più accessibile per tutti». Un nervo scoperto, tanto che Maura Gancitano conferma: «In Italia mancano 120mila psicologici pubblici, c'è una carenza strutturale, soprattutto in alcune zone d'Italia. La salute mentale è un fatto di salute pubblica e dovrebbe essere un diritto e questo potrebbe anche mancare lo stigma. Questa cosa riguarda soprattutto gli uomini: secondo dati recenti, gli uomini tra i 18 e i 54 anni, 6 uomini su 10 hanno detto che anche se avessero bisogno non ricorrerebbero comunque alla terapia. Forse perché, facendo terapia, contatti la parte di te più fragile, la parte di te che non conosci. E questo fa paura».

Ma in questo incontro si è parlato proprio delle paure, delle proprie debolezze, dei possibili fallimenti, di tutte quelle difficoltà che ci fanno essere più umani.

Nel video in alto l'intervista completa.

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