Vanity Fair Stories 2023, Arturo Artom e Serena De Ferrari: «Divertimento e Voglia, sono le parole per affrontare il futuro»

Qual è il rapporto tra Intelligenza Artificiale e Arte? Quali sono le parole del futuro? Ne parlano Arturo Artom, fondatore di Cenacolo Artom e l'attrice Serena De Ferrari

«Alzi la mano chi ha usato chat Gpt», chiede Arturo Artom alla platea del Vanity Fair Stories. Il Fondatore di Cenacolo Artom è sul palco con l'attrice Serena De Ferrari e il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti per raccontare le opportunità e le sfide portate dall’intelligenza artificiale nel mondo dell’arte e dell’intrattenimento. Non sono così tanti ad alzare la mano, Chat Gpt non è così diffusa, ma, racconta Artom, «Io vedo l'Intelligenza Artificiale come una grande opportunità. È uno strumento che rappresenta una grande facilitazione della vita, a cui poi tocca a noi mettere il senso critico».

«La domanda cruciale è come può aiutare la creatività - continua Artom -, ma io penso che l'uomo vincerà sempre. Ci saranno meno impiegati ma più persone pensanti che devono gestire le eccezioni: l'Intelligenza Artificiale sarà il meccanismo che facilita la parte più noiosa del lavoro lasciando all'essere umano la parte più divertente, che è quella di collegare i nodi».

Sarà insomma la creatività, tutta umana, a vincere. Ma il dibattito in realtà è aperto: «La creatività è la caratteristica umana per eccellenza - dice Serena De Ferrari - ma il dibattito oggi nell'Intelligenza Artificiale riguarda anche questo: esistono già le prime macchine che imitano i processi sinaptici del cervello umano, siamo così avanti da poter far provare a un robot le sensazioni umane».

«Sono sempre stata molto affascinata dal cervello umano - continua Serena De Ferrari - ho sempre voluto scoprire cose succede nel cervello di fronte all'arte. Effettivamente guardare un'opera d'arte, ascoltare un brano di musica, va a stimolare il sistema di ricompensa della dopamina. I musicisti e gli artisti sono dei neuroscianziati, perché riescono a triggerare dei punti del nostro cervello che non sappiamo nemmeno di avere».

«L'arte produce emozioni che prima non provavi», conferma con la sua esperienza Arturo Artom. Ma come vedono il futuro in una parola? «"Divertimento"», dice Artom, «Questo secolo non è più il secolo del senso del dovere, vinceranno le aziende e le imprese che si divertono. Chi si diverta sarà il ragazzo o la ragazzo o l'azienda o la startup che riuscirà a vincere sul mercato perché riuscirà a far risuonare gli altri». «Per me è “Voglia” - dice Serena De Ferrari - voglia di studiare, continuare a imparare, mettersi in gioco e tornare ad amare».


Dopo il successo delle edizioni precedenti, Vanity Fair Stories, il più grande evento di Vanity Fair, torna sabato 25 e domenica 26 novembre al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano (via Larga 14) con un cast e un palinsesto mai stato così ricco di performance, sorprese e novità e lancia una collaborazione con Avis Milano per donare il sangue o avere informazioni sulle donazioni.

Si tratta del terzo e ultimo atto delle celebrazioni del ventesimo compleanno del magazine e di un momento di riflessione sul futuro che ci aspetta.

L’evento è reso possibile anche grazie al supporto di:

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Iniziativa Speciale: Cenacolo Artom