Aumento di stipendio, cinque consigli su come chiederlo

Nel mondo del lavoro, le discriminazioni in ambito economico per le donne sono all'ordine del giorno. Come parlare di soldi e chiedere un aumento in un ambiente così ostile? Ne abbiamo parlato con l'economista Azzurra Rinaldi
Una donna in attesa sul posto di lavoro
Una donna in attesa sul posto di lavoroBartekSzewczyk

In Europa le donne guadagnano in media il 12,7 per cento in meno all'ora rispetto agli uomini (dati Eurostat). L'Italia registra un divario retributivo pari al cinque per cento ma non è una buona notizia: il dato è più basso perché rispetto alla media europea, in Italia, l'occupazione femminile è più bassa (43,6 per cento rispetto al 54,1 per cento). Inoltre, in base all'ultimo report della Banca Mondiale Women, Business, and the Law, le donne godono in media solo del 64% delle tutele legali di cui godono gli uomini. In particolare 98 economie hanno adottato leggi che impongono la partià di retribuzione ma solo 35 hanno attuato misure di trasparenza salariale o meccanismi di applicazione della normativa per affrontare il divario retributivo. Infine, nel mondo, in 92 economie mancano del tutto le leggi per la parità salariale a parità di lavoro.

In un quadro globale così sfavorevole per le donne, come possono le lavoratrici parlare di soldi in maniera efficace? Come si può chiedere il giusto compenso per il lavoro che si svolge ribaltando la narrazione per cui sono soprattutto gli uomini quelli che «possono» parlare di soldi. E gestirli. Azzurra Rinaldi, economista femminista, docente di Economia politica all’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza e fondatrice della società Equonomics con cui sostiene le aziende nel raggiungimento della gender equality, ha questo pallino aiutare le donne a riprendersi il proprio posto nel mondo del lavoro. E fare quello che da sempre è stato per loro definito un tabù: parlare di soldi. È il tema che affronta nei suoi due ultimi libri: Le signore non parlano di soldi e Come chiedere l'aumento. Strategie e pratiche per darti il giusto valore. «Perfino nelle nostre vite, siamo abituate a essere solo delle comparse e a cercare di non dare troppo fastidio, di non fare troppo rumore», scrive Rinaldi. «Veniamo cresciute così. Nella maggior parte dei casi ci insegnano a stare composte, a non arrampicarci sugli alberi, a essere carine e silenziose. Insomma, sempre e comunque a prendere poco spazio (o, preferibilmente, a non prenderne affatto)». Le abbiamo chiesto cinque consigli per chiedere l'aumento.

Individuare il momento giusto

«È importante individuare il momento giusto per l'azienda per parlare di aumento dello stipendio. Se magari sono stati già dati di recente dato tanti aumenti o inserite nuove posizioni nei mesi passati è più difficile. Per momento giusto s'intende anche ma il momento più adeguato proprio anche per parlare, questo non è un tema da affrontare, per esempio, davanti alla macchinetta del caffé. Bisogna chiedere un appuntamento e dedicarsi il tempo per parlarne, nel luogo giusto».

Arrivare preparate

«Dobbiamo arrivare preparate in termini di dati. Sia che chiediamo l'aumento come lavoratrici dipendenti, sia da libere professioniste, la persona che abbiamo di fronte, ci farà una fondamentale domanda: perché tu? Perché devo dare l'aumento a te? Perché devo scegliere te? A questo noi rispondiamo facendo un report di tutte le cose che facciamo, dei risultati che abbiamo ottenuto e otteniamo sul lavoro, può essere un aumento di produttività del gruppo che gestiamo, oppure i giornali che hanno parlato di noi, i clienti che ci hanno già scelto. Per arrivare preparate basta preparare un foglio excel o una nota su un quaderno che aggiorniamo costantemente, così avremo sempre chiari davanti a noi i nostri risultati».

La negoziazione non è una guerra

«Non dobbiamo mai dimenticarlo, la negoziazione non è una guerra tra due parti contrapposte ma è un processo. Dobbiamo capirlo noi come persone che chiedono ma anche chi abbiamo davanti come interlocutore chiamato a dare l'aumento o un incarico professionale».

Scatenare l'empatia

«Le ricerche ci mostrano che le persone sono più attente quando si abbassa il livello di cortisolo. Come si scatena l'empatia? Per esempio raccontando un episodio personale o anche facendo una battuta, raccontando qualcosa in modo che la persona che abbiamo di fronte capisca che non c'è un atteggiamento oppositivo da parte nostra».

Prepararsi un piano B

«Partiamo per gestire il piano di contrattazione già sapendo che potrebbe anche non andare bene, ricordiamo che le donne quando sono dipendenti e chiedono l'aumento lo ottengono una volta su quattro rispetto ai loro colleghi uomini. Questo significa che se rimaniamo nella media, per ottenere quello che vogliamo dobbiamo chiederlo quattro volte in più. Prepariamoci a questa evenienza anche in fase di contrattazione e quindi partiamo per chiedere l'aumento ma se non si può ottenerlo, per svariati motivi tra cui anche il fatto che l'azienda non possa oggettivamente in quel momento, arriviamo già con un'alternativa che può essere contrattare sul tempo o per esempio su un corso di formazione».