I 40 libri da leggere in vacanza

Sotto l'ombrellone, ma anche in montagna: ecco i romanzi, i saggi e le graphic novel che vi consigliamo per l'estate
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Che cosa leggere in vacanza? Romanzi, certo, ma anche saggi, biografie, graphic novel e idee per i più giovani. Ecco i 40 libri dell'estate 2024 consigliati da Vanity Fair.

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Fiction\


Le ultime confessioni di Sylvia P. di Lee Kravetz (Fazi, pagg. 292; trad. Stefano Tummolini)

Le ultime confessioni di Sylvia P.
Lee Kravetz

Tre narrazioni che si incrociano, tre punti di vista per riscoprire una delle icone della letteratura americana del Novecento - Sylvia Plath. C’è il racconto dell’invidia malcelata della poeta Boston Rhodes (Anne Sexton?) per il talento di Plath e un resoconto della psichiatra che curò la scrittrice nel ‘53. E poi la storia, ambientata ai giorni nostri, della scoperta del manoscritto originale di La campana di vetro (l’unico romanzo di Plath) e dei segreti che contiene. Al suo esordio nella narrativa, Kravetz scrive un libro sulla creazione artistica che si legge come un thriller. Per chi ha amato Le ore di Michael Cunningham.

Il Leviatano di Rosie Andrews (Neri Pozza, pagg. 320; trad. Elena Cantoni)

Il Leviatano
Rosie Andrews

Norfolk, 1643. Quando il soldato semplice Thomas Treadwater torna dalla guerra, trova tutto il bestiame sterminato e il padre immobilizzato a letto. In una storia di streghe con venature horror, l’autrice bestseller Andrews racconta un’epoca di superstizioni e re destituiti, predicatori e filosofie nuove che cambieranno per sempre il nostro modo di vedere.

Biografia di X di Catherine Lacey (Sur, pagg. 503; trad. T. Ciuffoletti)

Biografia di X
Catherine Lacey

Famosa per Ie installazioni d’arte, i libri e le collaborazioni con David Bowie e Tom Waits, l’artista conosciuta come «X» è stata una delle figure più enigmatiche del Novecento. Alla sua morte, la vedova CM Lucca decide di ricostruirne la vita a partire dalla fuga dal Territorio del Sud, la zona degli Stati Uniti diventata, dopo la Seconda guerra mondiale, una teocrazia fascista. Il quarto romanzo di Lacey è «il» libro di questa estate 2024.

Paradiso di Michele Masneri (Adelphi, pagg. 187)

Paradiso
Michele Masneri

L’asse Milano-Roma è forse il posto dove Masneri, lo scrittore più arbasiniano rintracciabile attualmente lungo lo stivale, ha trascorso, e con soddisfazione, più tempo. Nel suo secondo romanzo, il giornalista milanese/finta partita Iva Federico Desideri viene inviato dalla sua rivista, tanto cool quanto disperata, a Roma per intervistare un regista famoso. Che, non presentandosi all’appuntamento, apre uno squarcio nello spazio-tempo dentro il quale si infila Barry Volpicelli, personaggio sommamente sorrentiniano, che trascina il nostro in Paradiso, mondo a sé popolato da cialtroni dolci e tremendi. Le freak è, di nuovo, chic.

Tutto il bello che ci aspetta di Lorenza Gentile (Feltrinelli, pagg. 320)

Tutto il bello che ci aspetta
Lorenza Gentile

Carta e penna alla mano, Selene calcola i propri fallimenti: al primo posto mette il ristorante che era riuscita ad aprire (con un fido) a Milano e che, ora, va malissimo (sarà perché ha dato retta a chi le aveva giurato che la cucina al vapore avrebbe spaccato?). È il momento di tornare nell’ashram pugliese dove era cresciuta, ma le cose non vanno come lei si sarebbe aspettata. E questo, lo sappiamo, è la cosa migliore che possa capitare.

Con gli occhi rivolti al cielo di Zora Neal Hurston (La Tartaruga, pagg. 240; trad. Adriana Bottini)

Con occhi rivolti al cielo
Zora Neal Hurston

Con gli occhi rivolti al cielo è, forse, il titolo più citato dalle autrici anglosassoni ogni volta che viene loro chiesto il libro che le ha formate come scrittrici (tra le sue ammiratrici ci sono Toni Morrison, Alice Walker, Maya Angelou, bell hooks e Zadie Smith). Uscito nel 1937, vede come protagonista Janie Stark, una donna nera di quarant’anni che racconta la propria vita a un’amica: la scoperta della bellezza, il primo dolore nel piegarsi alle decisioni altrui, il matrimonio infelice con un uomo che la vuole diversa, la fuga con un uomo che poi si dimostra arrogante e violento e, infine, una primavera tardiva, preludio di un’ulteriore, decisiva, svolta. Da riscoprire.

L’argine delle erbarie di Silvia Cavalieri (Solferino, pagg. 376)

L'argine delle erbarie
Silvia Cavalierio

La Strulghina, l’Armida, la Ljuba: tre generazioni di contadine e magàre della bassa modenese sono il cuore di questo romanzo-mondo che racconta la Storia dal punto di vista delle emarginate per eccellenza. A quasi 80 anni dalla Seconda guerra mondiale (e dopo fulgide eccezioni come i documentari di Cavani, gli studi di Bravo e Bruzzone, i romanzi di De Céspedes e Viganò) la Resistenza delle donne è finalmente al centro del palcoscenico.

Domani, domani di Francesca Giannone (Nord, pagg. 376)

Domani, domani
Francesca Giannone

È una storia di Salento, profumi e boom economico, di due fratelli e di come le scelte ci possono allontanare. Il nuovo libro di Giannone, che con La portalettere ha scritto il romanzo italiano più venduto del 2023 (tutt’ora in cima alle classifiche), ha al centro le vicende di Lorenzo e Agnese. Alla fine degli anni ’50, il loro padre è costretto a vendere il saponificio di famiglia: mentre Agnese pur di restare decide di entrare in fabbrica come semplice operaia, Lorenzo lascia la sua terra alla ricerca di un riscatto.

Dallo scoglio si vede tutto di Carla Fiorentino (Fandango, pagg. 204)

Dallo scoglio si vede tutto
Carla Fiorentino

«L’amore è come il Natale: se smetti di crederci finisce tutta la magia». Vetta e Federico sono una coppia ormai affaticata dal troppo tempo passato assieme. Quando ricevono un misterioso invito a un matrimonio sull’Isola di Carloforte, Vetta lo prende come un segnale di ripartenza. Tra gite in barca e turisti giapponesi, carruggi e case misteriose, l’inattesa vacanza diventa il luogo in cui rifugiarsi e nascondere i propri segreti.

Invito a pranzo di Alba de Céspedes (Cliquot, pagg. 304)

Invito a pranzo
Alba de Céspedes

Diciotto racconti, usciti per la prima volta nel 1955, di una grande autrice italiana che stiamo riscoprendo e che, come dice Nadia Terranova nella prefazione, «è diventata scrittrice in un mondo in cui gli uomini si vergognavano di leggere le donne e giocavano a disprezzare le scrittrici di successo». Bellissimo Vacanze in città. «Io godevo di una felicità che mi pareva di poter toccare, annusare; per quel contatto con l’acqua e il lino candido, per quell’odore singolare che la bottega sprigionava, come di pane appena cotto, mi sentivo sempre fresca, pulita», dice la voce narrante di una bambina che, a inizio estate, veniva mandata ogni anno a trascorrere un paio di settimane in città dalla zia stiratrice. Da centellinare.

Un’estate grandiosa di Ewald Arenz (Keller, pagg. 292; trad. Scilla Forti)

Un’estate grandiosa
Ewald Arenz

La scuola è finita, sta entrando in scena l’estate. Peccato però che per Friedrich la prospettiva è quella di trascorrerla dai nonni, e tutto per colpa del non brillante rendimento che ha avuto durante l’anno: se non vuole essere bocciato, dovrà recuperare in latino e matematica. Il vero problema, però, non è tanto nonna Nana, ma il nonno, che è esattamente tutto ciò che lui non è, burbero, riservato e severo. Però, come spesso capita, a salvarlo sono gli amici, e una ragazza in costume verde bottiglia che vuole ritrovare a tutti i costi. Questo perfetto romanzo di formazione, che ci riporta al sapori di certi estati del passato, è stato un bestseller in Germania.

Stelle vaganti di Tommy Orange (Mondadori, pagg. 330; trad. Stefano Bortolussi)

Stelle vaganti
Tommy Orange

Tre generazioni raccontano più di un secolo di storia, dal massacro del Sand Creek del 1864, fino all’America di oggi, divisa tra un’epidemia di dipendenza da antidolorifici che dilaga e il rinascimento psichedelico che riscopre il Peyote. Orange, autore pluripremiato e membro delle tribù Cheyenne e Arapaho, racconta una storia di rabbia e diritti negati, radici che continuano a parlarci anche quando è stato fatto di tutto per portarcele via.

La stanza delle mogli di Sunjeev Sahota (Astoria, pagg. 264; trad. Cecilia Vallardi)

La stanza delle mogli
Sunjeev Sahota

«Mehar non è una quindicenne così obbediente da non cercare di scoprire quale dei tre fratelli sia suo marito». È dall’odore dell’uomo che viene a visitarla ogni notte in una stanzetta angusta che la protagonista femminile di questo romanzo cerca di capire l’identità di colui che è autore di una violenza di cui lei, assieme ad altre due donne, è vittima impotente. Siamo nell’India del 1929 che Sahota, già autore del bellissimo L’anno dei fuggiaschi, candidato al Booker Prize del 2015, ci restituisce intrecciandola alla storia di un uomo che, moltissimi anni dopo, si ritrova a dormire in quello stesso luogo dove aleggiano ancora le sofferenze di quel passato.

Il filo scarlatto di Laurie Lico Albanese (Einaudi, pagg. 384; trad. Maria Baiocchi e Anna Tagliavini)

Il filo scarlatto
Laurie Lico Albanese

L’americana Albanese scrive un romanzo che è un ideale «dietro le quinte» del capolavoro di Hawthorne La lettera scarlatta. Racconta di Isobel che vive a Salem ed è una sarta straordinaria. Ma il suo vero potere è vedere i colori anche quando non «ci sono»: tutte le A, per esempio, le vede scarlatte. Non è una donna come tutte le altre, ma la «sinestesia» è un fenomeno sensoriale che esiste da sempre e distorce e acuisce le  nostre percezioni. Kandinskij, per esempio, vedeva dei colori ascoltando la musica.

Tre tuoni di Marina Closs (Gran Via, pagg. 136; trad. Annamaria Sbardella)

Tre tuoni
Marina Closs

Una fuga fino ai confini del mondo a causa di un amore incestuoso, una storia di superstizioni e oppressione nella comunità indigena Guaranì e un racconto di formazione e liberazione sessuale durante gli anni dell’università. Closs, nuova voce della letteratura argentina, scrive un vero e proprio triangolo letterario, tre storie diversissime che continuano ad attrarsi.

Animali notturni di Carlotta Vagnoli (Einaudi, pagg. 156)

Animali notturni
Carlotta Vagnoli

Nella Milano degli anni Zero, Internet non è ancora quello che conosciamo e le notti sembrano non finire mai. Tra alcol, feste e cocaina, l’attivista e influencer Vagnoli scrive un romanzo crudo su una generazione perduta. È la cronaca di un mondo che si spezza sotto il peso di promesse non mantenute e di un’euforia che entra in crisi quando la presenza di un predatore sessuale scatena un domino di suicidi.

Un giorno ti dirò tutto di Laura Buffoni (Harper Collins, pagg. 248)

Un giorno ti dirò tutto
Laura Buffoni

A metà degli anni Ottanta, una famiglia lascia Roma Nord per trasferirsi nel Laurentino, in una sorta di«esperimento edilizio» utopico. Quella presa dei genitori di Laura è stata una scelta, un modo per far vedere a lei e al fratello come è fatta la vita «vera». La protagonista, ormai adulta e impegnata nel mondo della produzione cinematografica, si interroga su un’infanzia passata a fingere di essere qualcun altra e sui segni indelebili che quel passato ha lasciato nella sua vita.

Gialli, Noir e Thriller

Il buio scese sull’acqua di Kerstin Ekman (Iperborea, pagg. 592; trad. Carmen Giorgetti Cima. In uscita il 10 luglio)

Il buio scese sull’acqua
Kerstin Ekman

Nord della Svezia, una piccola comunità sconvolta da un duplice omicidio. Vent’anni dopo, tutti sembrano avere dimenticato quel caso, rimasto irrisolto, tranne Annie che vede la figlia Mia avvicinarsi un po’ troppo a una persona sulla quale ha sempre avuto dei sospetti. Impossibile raccontare la trama di un giallo, soprattutto se è labirintico e magistrale come questo di Ekman, una delle maggiori scrittrici svedesi viventi. Se durante la villeggiatura volete concedervi un unico thriller, questo, che al mistero mescola anche un vocazione politica e ambientalista, potrebbe essere la scelta migliore.

Nient’altro che ossa di Brian Panowich (NN, pagg. 384; trad. Matteo Camporesi e Serena Daniele)

Nient’altro che ossa
Brian Panowich

«Nelson trascorreva quasi tutta la giornata camminando lungo i binari della ferrovia che attraversavano il confine settentrionale della contea di McFalls», ed è solo un ragazzino quando entra a far parte della banda dei Burroughs di Bull Mountain. Qualche anno dopo, per difendere una ragazza, uccide un uomo e Gareth, il boss, lo spedisce in Florida per ricominciare da capo. Assieme a lui, però, parte anche Dallas, la ragazza «causa» della fuga e presto i due si rendono conto che certe cose è impossibile lasciarsele davvero alle spalle. L’americano Panowich torna, dopo Bull Mountain e Come leoni, con un crime serrato che racconta le origini del temuto clan dei Burroughs.

L’ananas no. Un giallo romagnolo di Cristiano Cavina (Bompiani, pagg. 272)

L’ananas no. Un giallo romagnolo
Cristiano Cavina

«“O l’ananas o me,” disse Manolo Moretti, classe 1973, che i casi della vita avevano portato dalla divisa di sovrintendente della penitenziaria al grembiule da pizzaiolo in quello che a lui sembrava un ruzzolone senza fine». Moretti, personaggio mezzo allegro e mezzo malinconico, come solo un vero romagnolo può essere, lavora al Gradisca di Galatea a Mare, ma non ha perso un certo fiuto da investigatore. Così, quando la morte fa capolino tra i tavoli apparecchiati, non si tira indietro anche perché al proprio fianco ha un’aiutante, che si chiama Channèl e fa la cameriera, appassionata di true crime.

Città che ride di Temim Fruchter (Mercurio, pagg. 452; trad. Gabriella Tonoli)

Città che ride
Temim Fruchter

Shiva, giovane newyorkese, vuole ricostruire il passato della propria famiglia e, come a volte accade, si imbatte in un mistero. È il segreto di un’antica leggenda legata a un villaggio polacco dove nessuno è più in grado di ridere e a un messaggero dagli occhi verdi che riesce a viaggiare attraverso i secoli: tutte le antenate di Shiva lo hanno incontrato e hanno ricevuto in dono da lui un grande amore. Quello di Fruchter, negli Stati Uniti (l’autrice vive a Brooklyn), è stato un esordio di grande successo.

Fuoco al fuoco di Candice Fox (Marcos y Marcos, pagg. 456; trad. Beatrice Sterza)

Fuoco al fuoco
Candice Fox

Quando Tilly scompare ha cinque anni. Era sulla spiaggia di Santa Monica e, due anni dopo, i suoi genitori sono convinti che sia ancora viva, anche se nessuno ormai la cerca più. Per fortuna, però, sulle sue tracce si mettono tre personaggi a dir poco controversi: Lynette, che aveva il sogno di arruolarsi in polizia, ma è stata licenziata il primo giorno di lavoro; Charlie, un ex infiltrato in una banda di motociclisti criminali al quale qualcuno aveva fatto saltare la copertura; e Surge, poliziotto dal cuore grande, ma troppo sregolato per i suoi superiori. Candice Fox è, forse, la giallista più letta del suo Paese, l’Australia.

Ophélie si vendica di Michel Bussi (e/o, pagg. 384; trad. A.B. Testasecca)

Ophélie si vendica
Michel Bussi

«Mi rendo conto che quella sera il mio cervello ha registrato tutto. Forse anch’io avevo intuìto cosa sarebbe successo... O forse è il contrario, tutti i particolari si sono incisi nella mia memoria per cercare una spiegazione, un indizio, un testimone». La piccola Ophélie ha sette anni quando il padre uccide la madre. Ma lui non è l’unico colpevole: adulta, la sua missione sarà ricostruire la verità. E farsi giustizia. Bussi è, al solito, superbo.

Il crimine del buon nazista di Samir Machado de Machado (Sellerio, pagg. 196; trad. Vincenzo Barca)

Il crimine del buon nazista
Samir Machado

Nello Zeppelin che da Berlino vola verso Rio de Janeiro avviene un omicidio. Sembra un giallo di Agatha Christie questo romanzo che si muove tra uomini facoltosi, sospetti di spionaggio, passaporti falsi e riviste underground omosessuali tedesche. Un finale che toglie il fiato e un invito a interrogarsi sui fanatismi che attraversarono gli anni Trenta del Novecento.

La luce difficile di Tomás González (La Nuova Frontiera, pagg. 144; trad. Lorenzo Ribaldi)

Il crimine del buon nazista
Samir Machado

Un vecchio pittore che sta diventando cieco scopre la scrittura e, con essa, comincia a ricordare: ripercorre i suoi anni a New York, il ritorno in Colombia e l’incidente d’auto che ha costretto suo figlio Jacobo a una vita fatta di sofferenza fisica e sedia a rotelle. E proprio mentre l’anziano pittore sceglie di aspettare che sua vita si disgreghi a poco a poco, il figlio decide di andare in Oregon e affidarsi al suicidio assistito. Con un tono dimesso e quindi capace di toccare i nostri nervi più scoperti, Gonzàles scrive un libro sul complicato rapporto tra l’arte e la vita e il filo che lega la memoria con la scelta, il futuro e la morte.

Non fiction

Il groviglio verde di Danilo Zagaria (Add, pagg. 264)

Il groviglio verde
Danilo Zagaria

Ne Il groviglio verde - che ha un sottotitolo bellissimo «Abitare le foreste dal Mesozoico alla fantascienza» - il biologo e divulgatore scientifico Zagaria ci porta in luoghi lontanissimi nello spazio e nel tempo. Partito dall’idea di raccontare «solo» gli alberi, la sua ricerca ha finito per farsi «rete» e ha incluso argomenti come biodiversità, clima, idrografia, città. Un libro indispensabile per iniziare a capire le radici del mondo di oggi.

Quando le montagne ballano di Olivier Remaud (Wudz, pagg. 266; trad. Lara Cavalli)

Quando le montagne ballano
Olivier Remaud

Anche le montagne vivono. Sono roccia che sedimenta e poi si popola di animali, piante e licheni. E come tutti gli esseri viventi si trasformano e si rimpiccioliscono, fino a scomparire. In una passeggiata che è anche ricerca filosofica, il direttore della scuola superiore di Scienza Sociali di Parigi osserva il paesaggio montano alla ricerca dei segreti della Terra e del suo rapporto, quasi magico, con noi umani.

Nelle strade di Teheran di Nila (Gramma, pagg. 110; trad. V. Barca)

Nelle strade di Teheran
Nila

«È già da un po’ che non mi rimetto in testa il foulard passando davanti a loro. Io come tante altre. So che niente impedirebbe a un soldato di impugnare il fucile e crivellarmi di proiettili». Nila, pseudonimo dietro il quale si nasconde una protagonista del movimento «Donna, vita, libertà» che, dall’uccisione di Mahsa Amini, si contrappone al regime islamista di Teheran, racconta in questo libro i giorni successivi alla morte dell’attivista, giorni di entusiasmo e condivisione, seguiti poi da una crudele repressione. Una testimonianza unica.

Una vita in camper di Daniela De Girolamo (Newton Compton, pagg. 288)

Una vita in camper
Daniela De Girolamo

«L’arte di improvvisare diventa un modo di vivere, un’abilità che ci consente di assaporare appieno emozioni difficilmente replicabili altrove. La libertà di scegliere il proprio scenario è un lusso che forse solo viaggiare in camper può permettere di apprezzare del tutto». La vita nomade non è per tutti, ma può diventarlo. De Girolamo, calabrese del 1984 che nel 2018 ha deciso di mollare tutto per andare a vivere in camper con il suo Spritz e di raccontare la propria scelta in un blog, ha scritto un manuale davvero esaustivo, da come orientarsi tra normative e documenti, a come risparmiare sulle aree di sosta. fino a cosa fare se si perdono le chiavi o per affrontare gli estremi del clima. Per un’estate alternativa.

Altricorpi. Guida erotica all’amore queer contro tutti i pregiudizi di Paolo Armelli (Blackie, pagg. 176)

Altricorpi. Guida erotica all’amore queer contro tutti i pregiudizi
Paolo Armelli

«Ciò che possiamo fare al meglio è metterci nei panni, o meglio in ascolto, degli altri». È appena uscito, in occasione del mese del Pride, questo utilissimo manuale sul sesso da regalare a chi ha paura degli arcobaleni. Con ironia liberatoria, Armelli sfata pregiudizi (uno su tutti: il sesso anale è solo una delle pratiche, e nemmeno la più frequente, tra omosessuali), spiega chi è la Strega Terf e perché è sbagliato andare ai cortei in giacca e cravatta (come qualcuno avrebbe suggerito).

Come una foglia. Donna J. Haraway in conversazione con Thyrza Nichols Goodeve (Tlon, pagg. 192; trad. Gina Maneri)

Come una foglia
Donna J. Haraway in conversazione con Thyrza Nichols Goodeve

«Dentro, sul divano del soggiorno, circondato da ciotole d’acqua e di cibo, c’è un gatto nero comodamente raggomitolato su una coperta elettrica. “Miss Moses ha il servizio in camera”, mi dice Haraway. “A ventun anni, abbiamo pensato che si fosse guadagnata il diritto a qualche vizietto”». Questa lunga intervista - condotta da una sua ex studentessa che è andata a trovarla nel piccolo bungalow a Santa Cruz, in California, dove tra aranci e limoni vive con il compagno, la vecchia gatta e il cane Roland, quando è in città per insegnare - è un’occasione straordinaria per gettare uno sguardo intimo nella vita della femminista e filosofa della scienza Donna Haraway, tra le più grandi intellettuali di questi nostri giorni.

Love Bombing di Roberta Lippi (Rizzoli, pagg. 224)

Love Bombing
Roberta Lippi

Le tecniche sono quasi sempre le stesse, ma i contesti nei quali vengono applicate cambiano. Lippi, che da anni studia le sfaccettature del fenomeno del love bombing (realizzando, prima di questo libro-manuale, anche un podcast per storielibere.fm), ha raccolto sedici storie di «bombardamenti d’amore» avvenute, tra gli altri, nei mondi dello yoga, della solidarietà, delle truffe immobiliari, della religione, dell’università. Perché «nessuno di noi è immune dal rischio di cadere vittima di manipolazione. Bisogna uscire dal pregiudizio che riguarda solo i fragili, i deboli, gli “stupidi”». Da leggere e regalare.

Tacco alto di Summer Brennan (66thand2nd, pagg. 150; trad. di Sara Marzullo)

Tacco alto
Summer Brennan

Ma i tacchi alti sono femministi? Sono uno strumento di liberazione, il simbolo di una femminilità moderna, oppure, al contrario, il retaggio di un mondo da combattere? Con un saggio che avanza per brevi paragrafi, Brennan indaga storie e contraddizioni di un mito contemporaneo tra Cenerentola e Marilyn Monroe, le Metamorfosi di Ovidio e il rosso delle Louboutin.

Scene di una vita vissuta di Virginia Woolf (Feltrinelli, pagg. 198; trad. Nadia Fusini)

Scene di una vita vissuta
Virginia Woolf

Per chi ha letto già tutto di Virginia Woolf, questi due testi raccolti e tradotti da Fusini potrebbero riservare delle sorprese. Uno schizzo del passato è, appunto, lo «schizzo» dell’autobiografia che la più grande scrittrice del Novecento (forse di sempre) avrebbe voluto-potuto scrivere se non si fosse suicidata due anni dopo, nel 1941. Sono una snob?, invece, è una specie di auto satira: «L’essenza dello snobismo è il desiderio di fare colpo sugli altri», scrive.

Graphic novel

La mia cosa preferita sono i mostri. Libro secondo di Emil Ferris (Bao Publishing, pagg. 420; trad. Michele Foschini)

La mia cosa preferita sono i mostri. Libro secondo
Emil Ferris

Sono passati sette anni dall’uscita del primo volume di questo graphic novel pluripremiato, clamoroso caso editoriale definito un classico contemporaneo (pazzesca è anche la vita dell’autrice, andate a leggervela). La storia è quella di Karen Reyes, una ragazzina di Chicago che, alla fine degli anni Sessanta, è appassionata, come dice il titolo, di mostri e, quindi, abituata a vedere anche se stessa come tale. Per questi suoi gusti atipici, è anche vittima di bullismo da parte dei coetanei in un momento delicati in cui, tra le altre cose, si sta anche facendo delle domande sulla propria identità sessuale. L’avevamo lasciata nel mezzo di un sogno, in cui aveva appreso di avere un fratello che non sapeva di avere: nel secondo e conclusivo volume, Mama non c’è più, Deeze rischia di dover partire per il Vietnam, la bella vicina Anka è stata uccisa e solo lei, Karen, con il suo impermeabile da detective e il suo quaderno per i disegni, può sperare di risolvere il mistero.

Matilde Serao. La voce di Napoli di Francesca Bellino e Lidia Aceto (Becco Giallo, pagg. 136)

Matilde Serao. La voce di Napoli
Francesca Bellino e Lidia Aceto

«Origine greca, casertana di adozione e napoletana per sempre». Era un fuoco sacro quello che bruciava dentro Matilde, impareggiabile voce a cavallo del secolo scorso, fondatrice di salotti e giornali (tra cui Il Mattino, assieme al marito Edoardo Scarfoglio) e donna vulcanica come quel Vesuvio che ha saputo raccontare come pochi altri. In questo graphic novel splendidamente illustrato, viene ripercorsa proprio l’attività di reporter che Serao, considerata una delle madri del giornalismo italiano, compì durante una delle più devastanti eruzioni del Novecento.

«Poesia» (non proprio in versi, prosa poetica)\


Quando ci scopriremo poeti nessuno potrà prenderci di Chicca Gagliardo (Hacca, pagg. 136)

Quando ci scopriremo poeti nessuno potrà prenderci
Chicca Gagliardo

«A ogni essere umano è data un’ala da scoprire in sé. E un’ala da trovare». Quanto ci è mancata, questa scrittrice mistica milanese che fonde poesia, musica e fotografia e ricorda le miscellanee di Patti Smith. A otto anni da Gli occhi degli alberi e la visione delle nuvole, torna con un altro regalo prezioso che è molte cose: un viaggio notturno assieme a un essere di un qualche mondo, uno spartito di sette note e una ricerca della luce.

Per ragazz*

The Coin di Anna Irrera (SEM, pagg. 216)

The Coin
Anna Irrera

Per gli appassionati del Romance, ecco una storia con un’ambientazione insolita, la tecnofinanza. Adele è un’idealista e vuole cambiare la finanza grazie alla rivoluzione dei bitcoin. Giulio evita qualsiasi impegno e si dedica solo a feste e ragazze. Sofia è ambiziosa, ma troppo timida. I tre sono diventati amici a Torino, ai tempi della scuola, e si ritrovano nella Londra degli expat alle prese con il mondo delle criptovalute che, inaspettatamente, potrebbe dare una svolta alle loro vite.

Noi, soli nella giungla di Anna Vullo (Salani, pagg. 240)

Noi, soli nella giungla
Anna Vullo

Un Cessna precipita nel cuore dell’intricata Amazzonia colombiana. Quando, molto faticosamente, arrivano i soccorsi, tra le vittime non si trovano i corpi di quattro fratellini la cui madre è morta nell’impatto. Che cosa ne è stato di loro? Vullo, giornalista e scrittrice, ha ricostruito e «re-immaginato» la storia, vera, dei quattro bambini, di dodici, nove, quattro anni e pochi mesi, che grazie alla saggezza di Amelia, la coraggiosa sorella maggiore che prende ispirazione dalle storie della nonna e da un misterioso spirito guida, sono riusciti a sopravvivere per quaranta giorni da soli nella giungla. Dagli 11 anni.

Gli occhi e l’impossibile di Dave Eggers (Feltrinelli, pagg. 256; trad. Maurizio Bartocci)

Gli occhi e l’impossibile
Dave Eggers

Nessun animale di questo libro per ragazzi e adulti, dice l’autore, simboleggia una persona, perché «è un’inclinazione della specie umana riconoscersi in tutto». È con questa premessa che Eggers, l’autore che esordì nel 2000 con il fortunatissimo L'opera struggente di un formidabile genio, introduce la storia del cane Johannes, innamorato della velocità, incaricato da i Custodi dell’Equilibrio, tre bisonti rinchiusi dentro il Grande Parco, di essere il loro Occhio, di osservare cioè ciò che gli avventori - in breve, gli umani - combinano. Fino a che un giorno la costruzione di un nuovo edificio non cambierà per sempre il suo modo di pensare. Dagli 8 anni.