Un mese di ferie extra: ecco come lo ha usato chi lo ha avuto

Edileco, società specializzata in costruzioni e ristrutturazioni ecocompatibili, nel mese di febbraio ha scelto di regalare ferie extra come benefit aziendale alle 150 persone che lavorano in azienda, fra dipendenti, soci e collaboratori. Dalle vacanze alla formazione
Un mese di ferie extra ecco come lo ha usato chi lo ha avuto
Gary John Norman

La risposta di Maria Vittoria Apostoli, Communication & Customer Experience specialist di Edileco, è stata immediata: Namibia. Non ha avuto dubbi quando la sua azienda, specializzata in costruzioni e ristrutturazioni, ha dato ferie extra come benefit aziendale alle 150 persone che lavorano in azienda, fra dipendenti, soci e collaboratori. Complessivamente, 18.000 ore di lavoro sono state convertite in tempo libero da dedicare ad affetti e passioni.

«Cosa ho pensato davanti a questa proposta? Innanzitutto non me l'aspettavo. Questa iniziativa è stata comunicata tramite e-mail che riletto più volte pensando a uno scherzo. Ero in ufficio con altri ed è stato immediatamente evidente che era grande opportunità. Ho immediatamente pensato al mio piccolo sogno nel cassetto, ho immediatamente mandato una foto auna collega con un'immagine di un elefante», spiega Maria Vittoria.

E gli altri? «Qualcuno ha condiviso la sua idea e alcune mi sono sembrate interessanti, anche se la mia per me era perfetta. Molti hanno scelto viaggi e tempo per la famiglia. Alcuni colleghi si sono dedicati a corsi, si sono un po' messi in gioco, diciamo su due attività differenti e quindi le ho trovate anche molto molto interessanti. Siamo tornati tutti con una rinnovata energia».

L'azienda aveva portato avanti altre iniziative per il benessere dei dipendenti. Due anni fa sono stati in 130 a Tenerife per un evento di team building. «Al giorno d'oggi è fondamentale riuscire a conciliare vita privata e vita lavorativa e lavorare in un contesto come questo dove appunto si ha la possibilità di farlo è importante».

Sara Faraci, Communication Manager di Edileco, spiega il punto di vista dell'azienda in questa operazione. «A fine anno il cda si è riunito per fare un bilancio delle annualità precedenti fatte di lavoro molto intenso e si percepiva davvero una stanchezza mentale fisica diffusa, quindi è stato proposto dapprima all'assemblea soci di cui faccio parte e poi abbiamo comunicato a tutti questa formula diversa dagli abituali premi di produzione».

La scelta è caduta sul mese di febbraio perché era già programmato una chiusura aziendale cui sono state aggiunte tre settimane extra, rispetto a quello che prevedono i normali contratti. Tempo per riposare, per riflettere e per ripartire. «Tutte le nostre attività si sono fermate e questo è stato condiviso da tutti i settori aziendali e da tutti i tipi di contratto. Anche chi è un collaboratore a partita Iva ha avuto a febbraio la sua fattura pagata».

Che cosa di positivo ne ha attratto l'azienda? «Ha tratto sicuramente delle nuove energie da tutti quanti, non solo nel lavoro, ma anche in tutti quegli aspetti che fanno parte della quotidianità della relazione lavorativa e che spesso invece si trasformano in situazioni di stress. Tutti hanno apprezzato questo approccio. L'obiettivo è anche che la visione si allarghi perché ci si senta parte di un tutt'uno e non un ingranaggio, magari anche fondamentale, ma di un processo produttivo fine al risultato economico. Sapevamo che poteva essere un rischio, che si potevano perdere potenziali clienti, ma abbiamo deciso di fare una scelta coraggiosa».

«Negli ultimi anni siamo cresciuti molto rapidamente, quintuplicando il fatturato fra il 2020 e il 2023», commenta Davide Trapani, Presidente di Edileco. «Questa iniziativa, per cui abbiamo investito circa 1 milione di euro, vuole essere un riconoscimento nei confronti di tutti coloro che quotidianamente credono nel progetto e con professionalità contribuiscono alla crescita aziendale consentendo di raggiungere traguardi straordinari. Riteniamo che non esista nulla di più prezioso del nostro tempo. Per questo motivo, abbiamo offerto a ogni socio e dipendente la possibilità di dedicarlo alle proprie passioni, per ripartire poi con rinnovata energia ed entusiasmo».

L’85% dei dipendenti ha scelto di dedicare il tempo extra alla famiglia. Oltre la metà (52%) ne ha approfittato per viaggiare, in solitaria o con la famiglia, oppure per raggiungere amici o parenti che abitano in altri Paesi del mondo. Due dipendenti su 10 (20%) hanno dedicato le giornate libere alla formazione o alle proprie passioni, tra corsi di pasticceria, lezioni di musica o stesura della tesi di laurea. C’è chi, come un gruppo di colleghi e colleghe che ha percorso in bici il giro dell'isola di Tenerife, ha trascorso il tempo disponibile in iniziative legate allo sport (20%). Non manca infine chi ha donato a sua volta il tempo ricevuto, partecipando a progetti di beneficenza e volontariato.