Il Diavolo veste Prada avrà un sequel, ma ne avevamo bisogno?

La notizia del ritorno del cult con Meryl Streep ed Emily Blunt sta elettrizzando il mondo, ma siamo sicuri che non sia troppo presto per festeggiare?
Il Diavolo veste Prada avrà un sequel ma ne avevamo bisogno

Se avete fatto un saltino di gioia alla notizia che Il Diavolo veste Prada avrà presto un sequel ci sentiamo di rassicurarvi, perché non siete stati i soli. C'è qualcosa che ci ribolle dentro ogni volta che un film o una serie televisiva che ha accompagnato qualche fase particolare della nostra vita torna per mostrarci quello che «è successo dopo», ma da dove nasce questa spinta ribollente? È dettata dall'entusiasmo iniziale, dalla voglia di scoprire come se la passano i personaggi che abbiamo imparato ad amare e per i quali abbiamo fatto il tifo ma, al di là di tutto, possiamo con una certa serenità affermare che i ritorni non sono quasi mai all'altezza degli originali, e che quasi sempre quell'euforia latente che accompagna gli annunci si trasforma in delusione una volta visionato il prodotto. Succede perché spesso i sequel vengono decisi solo sulla base dell'hype e non perché c'è qualcosa di nuovo da raccontare, e succede perché vedere i protagonisti invecchiati ci costringe a guardarci allo specchio, ragionando sul fatto che il tempo è passato non solo per gli attori ma anche per noi.

Eppure Il Diavolo veste Prada è diventato un cult, uno dei pochissimi film degli Duemila a riscuotere un successo e un'iconicità che raramente ci è capitato di incontrare in anni recenti: quanto ha senso, però, questa ennesima operazione nostalgia che ha portato a tonfi di critica e di pubblico come nel caso di And Just Like That, Will & Grace e BH90210? Secondo quanto anticipano Puck News e Variety, la Disney sarebbe a lavoro su un sequel messo a punto dalla sceneggiatrice Aline Brosh McKenna e dalla produttrice Wendy Finerman e con Meryl Streep ed Emily Blunt pronte a riprendere i ruoli di Miranda Priestly e della sua prima assistente Emily Charton. Secondo le prime indiscrezioni, al centro di tutto dovrebbe esserci ancora una volta Miranda, al tramonto della sua carriera e alle prese con la crisi dell’editoria e, per questo, bisognosa di Emily, nel frattempo diventata dirigente di un gruppo di lusso.

E se un po' ovunque i fan esultano nonostante la Disney non abbia né confermato né smentito il ritorno de Il Diavolo veste Prada, resta un dubbio non da poco: il fatto che Anne Hathaway possa tirarsi indietro scegliendo di non rivestire più i panni di Andrea Sachs. «Non so se ci possa essere un sequel», aveva detto ai microfoni del talk The View. «Il film era ambientato in un’epoca diversa. Ora tutto è diventato digitale, e quel film si concentra sul concetto di produrre una cosa fisica. È tutto diverso ora». Da una parte, insomma, abbiamo gli amatori, e dall'altra i realisti che temono che il ricordo di un cult come Il Diavolo veste Prada venga rovinato dal bisogno di battere cassa al di là del fatto che la stessa autrice del primo libro Lauren Weisberger ha dato alle stampe, nel 2013, un sequel della sua stessa storia (anche lì, era un modo per battere cassa, considerando che Weisberger non è più riuscita a sfornare un bestseller dopo l'arrivo di Miranda nella sua vita). Siamo, insomma, divisi ma, indipendentemente da quello che succederà, possiamo senz'altro affermare che battute come quelle del ceruleo e del lapis o della nuova copia del libro di Harry Potter non torneranno mai più, e conviene farci pace.