Jasmine Paolini sconfitta a Wimbledon: «Sono triste, ma ho realizzato un sogno»

Solo complimenti per l'azzurra che è stata battuta dalla ceca Barbora Krejcikova in tre set. Migliore il servizio dell'avversaria, un peccato aver buttato il primo set, ma c'è tanto di buono in due finali raggiunte e un futuro aperto verso le Olimpiadi
Jasmine Paolini
Jasmine PaoliniJulian Finney/Getty Images

«Un sorriso di cui tutti ci siamo innamorati. Grazie per aver portato la tua gioia ed energia contagiose». Questo è il messaggio di Wimbledon per Jasmine Paolini che non è diventata campionessa Slam in questo sabato pomeriggio, ma ha incantato il campo centrale e tutto il club. Il pubblico l'ha applaudita più volte durante l'incontro e ancora di più durante la premiazione in cui faticava a venire fuori il sorriso di quella che da lunedì è la giocatrice numero 5 al mondo. Solo complimenti per l'azzurra che è stata battuta dalla ceca Barbora Krejcikova in tre set.

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Comincia male Jasmine come nella semifinale, si rialza e vince il secondo set. Nel terzo, quello decisivo, è sul 3 a 3 che l'azzurra, con un doppio fallo, lascia il break all'avversaria. Non lo recupererà più nonostante palle break a suo favore sul 5 a 4. Non è arrivato il 5 pari che avrebbe riaperto la partita, ma il 6-4 finale. Vince e piange Barbora Krejcikova che con la memoria va alla sua mentore e allenatrice Jana Novotna, scomparsa a 49 anni per un tumore.

Jasmine è ben più delusa che al Roland Garros, qui la possibilità di vincere c'erano. «Sono state settimane surreali, in questo momento sono un po’ triste ma mi sforzo di sorridere perché questo è comunque un bel giorno. Io la finale di Wimbledon la vedevo da bambina alla tv, a casa, tifando Federer, il mio preferito. E ci sono arrivata. Mi sono goduta ogni momento di questo torneo, ringrazio tutti».

Ringraziamenti in italiano al suo box, con i genitori, il fratello, il coach Furlan, il capitano di Billie Jean King Cup Tathiana Garbin e la compagna di doppio Sara Errani. Con lei ricomincia il percorso. Faranno il doppio alle Olimpiadi dove la Paolini si presenta anche come numero uno italiana nel singolare.

Da parte nostra un grazie per due settimane meravigliose a lei e a tutti gli italiani, in particolare a Lorenzo Musetti, sconfitto solo in semifinale da Novak Djokovic. Li aspettiamo tutti sulla terra di Parigi e sotto i cerchi olimpici a prendere una medaglia che all'Italia manca.